Sfida tra scrittori | Continuate il racconto |

al cuore

Scrittori, le regole sono sempre le stesse: non ci sono limiti di genere e censura. Inviatemi nei commenti o all’indirizzo ferdidioniso@gmail.com cento battute che secondo voi potrebbero essere un giusto proseguimento del raconto che abbiamo iniziato.

Veniamo ai ringraziamenti e alle motivazioni che mi hanno spinto a scegliere le parti inviatemi da Ivo Ragazzini e Giulia De Nuccio.

Per quanto riguarda Ivo, la questione è molto semplice: ha fatto esattamente ciò che avrei fatto anche io davanti ad una possibilità aperta come quella che avevo scritto, ovvero, ha deciso il sesso della NOSTRA protagonista. Questo è quello che io chiamo “spirito d’iniziativa”. Grade Ivo.

Passiamo a Giulia. Amo chi riesce a lavorare con quel poco che si ha e noi avevamo “Carlo”, un personaggio di cui avevamo sentito solamente il nome, correlato ad una sua passione per il gioco d’azzardo. Giulia, con quel poco che avevamo, ha deciso di dare una direzione alla storia, portandola verso una strada thriller.  Bravissima Giulia.

Adesso tocca a voi, scrittori del Web. Spero che i partecipanti continuino a partecipare, perchè quasi tutto il materiale che mi è arrivato è pazzesco e ho personalmente scritto ad ogni persona spiegando le motivazioni che mi hanno portato a scartare i pezzi in questione.

Non ci sono limiti; potete essere già stati scelti, come no, inviate e inviate e questo progetto crescerà grazie alla forza del web, che in fin dei conti è fatto da noi, letterofili incalliti.

Continuate racconto in questione:

Era notte.
Non avevo mai visto la mia città così vuota. Il tempo e lo spazio sembravano aver litigato tra loro per qualche motivo, incasinando le mie emozioni e tutto quello che c’era da incasinare.
Un corpo sdraiato per terra distolse la mia attenzione dal silenzio. Vivente? No?
Mi avvicinai lentamente. Sentivo uno strano prurito sul collo, probabilmente una zanzara doveva avermi punto.
Dove diavolo era Carlo quando serviva? Forse se ne stava rintanato in qualche sala da gioco…
Si era giocato tutto. È ironico vedere un uomo giocare. Un tempo si giocava solamente da bambini.
Ci siamo. Non ho sigarette, ma avendo smesso di fumare da sei anni, non è poi così importante come particolare.                              
 -Questo è un momento sbagliato per smettere di fumare.- sentii improvvisamente dirmi, dietro di me.
Mi voltai impaurita di scatto e vidi un tizio sulla quarantina che mi stava allungando gentilmente una sigaretta dal suo pacchetto.
La presi, senza dir niente e la portai alla bocca.
Subito il tipo accese l’accendino e si avvicinò per farmi accendere, scrutandomi per bene dietro la fiamma.
-Cosa ci fa una bella donna come lei in un posto come questo?- disse.
-Passavo di qua, ma voi come fate sapere che volevo fumare?- risposi.
-Oh questo è facile da notare, vi ho visto che cercavate nelle tasche un pacchetto e non l’avete trovato.”
Chi era quell’uomo il cui respiro si era fermato? Lo guardai. Aveva qualcosa di familiare. Un rivolo rosso fuoriusciva dalla testa e gli occhi ancora aperti sembravano riflettere una pellicola spaventosa. Lo guardai ancora, il mio cuore cominciò a battere forte, il respiro si fece corto, la mia vista non voleva rendersi conto di ciò che stava osservando.  Adesso sapevo dov’era finito Carlo. Disteso, con il cranio spaccato, inerme e con un segreto che mi sarebbe toccato scoprire. Dovevo andare in un posto, lì avrei capito qualcosa di più su Carlo.

1 Commento

  1. attilio

    …Guardai Carlo, pensando alle situazioni, che avrebbero creato questa realtà di morte, soprattutto di assenza di Carlo….Notai un segno sul collo, non volevo credere, un segno di odio\amore o nulla di questo…Pensai ai giorni trascorsi insieme in riva al lago, un lago famoso del Trentino…Non era possibile, si sta creando quasi un giallo…Manca il soggetto, la causa di questo istante che mi tormenta e mi lascia incredulo…

I Commenti sono chiusi.