Animalisti contro Giuseppe Cruciani |chi sono i nuovi facinorosi?

Giuseppe Cruciani con un coniglio morto.

Giuseppe Cruciani contro gli animalisti.

Certe notizie riescono ancora a strapparmi un sorriso, soprattutto perché non essendo un giornalista, bensì un blogger, posso tranquillamente permettermi di lasciarmi trasportare dalle emozioni e questa, credetemi, è una grandissima conquista che solamente la stampa digitale indipendente può vantare.

Ci sono diverse chiavi di lettura per interpretare i fatti avvenuti negli ultimi giorni, fuori dagli studi di Radio 24, ma quella che preferisco è la seguente: un gruppo di figli di papà con un mucchio di tempo da perdere ha tentato di assalire un giornalista.

Per chi non avesse seguito la vicenda, farò un breve riassunto in stile serie televisiva: nelle puntate precedenti Giuseppe Cruciani, giornalista e conduttore della trasmissione a sfondo politico “La Zanzara“, ha iniziato una guerra ideologica contro gli animalisti, esercitando il suo diritto a mangiare carne. Questa guerriglia ideologizzata è arrivata a toccare punti grotteschi, come la presenza di un coniglio morto all’interno della trasmissione del noto conduttore.

Ora, non voglio assolutamente additare gli animalisti in maniera negativa, anche perchè dubito che tutti gli animalisti siano uguali; anche io ho un breve passato da vegetariano e sono, ad esempio, uno dei più grandi detrattori del circo. Tuttavia vorrei muovere una critica al gruppetto di perdigiorno che ha cercato di aggredire Giuseppe Cruciani.

Partiamo da un semplice principio: Cruciani si trovava a lavoro, mentre gli animalisti bighellonavano sotto gli studi di Radio 24, quindi possiamo dire in tutta tranquillità che questi amanti degli animali non avevano da lavorare quel giorno.

Quando un attivista dedica così tanto tempo all’attivismo, senza andare a lavoro è per forza di cose un ricco, pieno di tempo da perdere in questioni estremamente futili.

Il lavoro di Cruciani è quello di fare (a suo modo) informazione. Sono il primo a definire “particolare” l’attitudine del conduttore alla professione del giornalista, ma bisogna ammettere che in quanto a professionalità nessuno può rimproverare niente a Cruciani, perchè i numeri del suo show parlano da soli.

Ebbene sì, sto parlando di numeri. Lo so che gli hippie non capiranno questo discorso, ma una rivista, un blog o un canale televisivo, vive esclusivamente grazie ai numeri che riesce a portare a casa. Questi numeri vengono tramutati in sponsor, collaborazioni remunerate e denaro (quella cosa che esce dai portafogli dei genitori degli ambientalisti in questione).

Perchè mi sto accanendo così tanto su questo gruppetto di pacifisti/picchiatori? Perchè quelli come loro cercano da sempre di annientare chi prova a fare qualcosa della propria vita e lo fanno con la violenza.

Perchè per quanto possano sentirsi diversi dai picchiatori fascisti o dalle guardie rosse, questi ragazzetti viziati a assuefatti dalla pessima informazione, sono l’esatta riproduzione dei modelli appena citati.

Gridare -Stronzo figlio di puttana.- invadendo uno studio per picchiare un conduttore radiofonico, perchè ha tra le mani un salame è IGNORANZA. Non si può descrivere diversamente.

Chiunque voglia combattere il sistema, può farlo creando controcultura: volantini, blog, le care e vecchie fanzine e chi più ne ha più ne metta.

La violenza in questi casi non è una risposta se non alla domanda: ma il vostro Q.I. supera il 4?

 

 

 

Ferdinando de Martino.

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