Dark: l’ossimoro televisivo che ha appassionato i nostalgici di Lost | di M. Giacovelli

Su Dark si susseguono pareri discordanti. Tanti. Forse troppi. Leggendo solo la trama verrebbe spontaneo paragonarlo a Strangers Things, dove il senso di alienazione e solitudine fanno da padroni, ed é forte l’inquietudine che pervade lo spettatore. In realtà, entrando nel vivo della serie, é quasi naturale il paragone con Lost, il drama da cui maggiormente ispirazione.

Dark: la Lost europea che coinvolge e travolge
Un parterre di personaggi, protagonisti e co, che si susseguono di puntata in puntata, creando un intreccio di difficile risoluzione. Il picco d’attenzione di ogni puntata è marcato da quella polifonia tragica degna di un capolavoro come Lost. Non è semplice, infatti, mantenere in maniera così pressante la scena, travolgendola con continui sconvolgimenti che si alternano ad un paradossale, ma strategico, piattume.
E’ come avere una costante sensazione di palpitazione, un batticuore continuo coadiuvato da un respiro calmo, rilassato. Questa alternanza ha reso una serie tedesca di nicchia in un capolavoro di fama mondiale, un ossimoro televisivo unico.
Dark é non é una semplice produzione tedesca, é la rappresentazione di tutta l’oscurità che si può celare dietro una cittadina della Renania, di quelle in cui mai ci si aspetterebbe possa succedere qualcosa. Storie di persone scomparse ed eventi inspiegabili, fotocopia di una dinamica  ripetutasi a trent’anni di distanza.

Una ritmo feroce per una trama piena di mistero: la formula del successo di Dark
2019. Un ragazzino scompare misteriosamente, senza lasciare nessuna traccia di sé. Le indagini conducono ad un vecchio caso aperto trentatré anni prima. Stesse modalità, stessi misteriosi fatti che si ripetono e protagonisti indissolubilmente legato tra di loro da un legame di sangue: sono nipote e zio.
La trama si sviluppa su cinque livelli, a seconda dell’anno di narrazione. Passiamo, infatti, dal 1921 al 2052 grazie al principio dell’autoconsistenza, una tecnica che permette ai protagonisti di muoversi su più piani temporali senza poter intervenire negli eventi che stanno guardando. Il passato, in quanto tale, è immutabile.
Il ritmo di narrazione incalzante, le tematiche cupe e mai banali ed una costante sensazione di pericolo: sono queste le principali chiavi di lettura che incoronano Dark come uno dei nuovi capisaldi del piccolo schermo. 

Margherita Giacovelli

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Gepostet von L'Infernale Edizioni am Donnerstag, 26. März 2020