DINO CAMPANA e gli scrittori indipendenti.

Dino Campana (Marradi 1885, Scandicci 1932) è stato uno di più controversi poeti del nostro stivale.

Come sempre e ciclicamente avviene, l’Italia quando si trova davanti ad un talento senza pari, al contrario delle altri nazioni, decide di affossare, maltrattare e denigrare quel talento. Probabilmente, tale atteggiamento è riconducibile all’istintività della distruzione del bello, caratteristica che pare essere troppo spesso intrinseca nell’individuo.

Non mi soffermerò sulle barbarie subite dal poeta nei sui continui ricoveri psichiatrici, quanto più sulla figura di scrittore indipendente (anni ed anni prima che questo termine divenisse una pallida moda priva del suo significato).

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Non molti sanno, infatti, che i canti orfici furono pubblicati autonomamente dall’autore, sorte che toccò anche ad “Una stagione all’inferno” di Arthur Rimbaud.

La vita di Campana fu una lunga parabola discendente, colma di dolore e denigrazione da parte di quel mondo intellettuale che tritava le anime dei più sensibili, trattando i poeti come soldati.

Ciononostante, la volontà di Campana nel pubblicare i Canti orfici, ha permesso a questi di arrivare sino a noi e di ciò dovremmo essere molto grati.

Spesso per  molti artisti, la scrittura è smossa da qualcosa di oscuro e misterioso, qualcosa che potrebbe prendere il nome di “vocazione”, “ragion di vita” o addirittura “maledizione”.

Il poeta della follia ha passato la sua esistenza tra manicomi e denigrazione e questo riassume molto bene il pensiero di una civiltà che prende i suoi geni e li mette alla gogna, paragonando l’estro alla malattia e il talento puro alla puzza.

Sovente può capitare di trovare nel termine “indipendente” una velleità di sfida o di totale incapacità a lavorare con una casa editrice, ma quello che non dovrebbe mai e poi mai distrarre un buon lettore è proprio la terminologia; in quanto l’unico modo per giudicare un libro e il provare a leggerlo.

Ricordate che i libri delle Teen Star della Disney sono prodotti dalla Mondadori, mentre Dino Campana e Arthur  Rimbaud erano indipendenti.

Ferdinando de Martino.