Lo so, sono uno stronzo… | Il nobel? Non ho tempo | di Ferdinando de Martino

bobdylan-xlarge_transeo_i_u9apj8ruoebjoaht0k9u7hhrjvuo-zlengruma

Carlo Verdone insulta, tramite Dagospia, il noto menestrello americano.

L’accusa è quella di soffrire di una totale mancanza d’umiltà. In pratica… Verdone ha scoperto che Bob Dylan è uno stronzo.

Probabilmente domani l’attore romano scoprirà che Jim Morrison si drogava e che a quanto pare Tenco si è sparato.

Che Bob Dylan sia uno stronzo conclamato è risaputo a tal punto che qualcuno ha perfino pensato di fare un film sull’argomento, coinvolgendo una carrellata di attori fenomenali; quindi non stupiamoci del carattere del ricciolino più famoso d’America.

Dopo intere settimane di silenzio è finalmente arrivata la notizia del menestrello beat -Non andrò a ritirare il Nobel, perchè ho un impegno.

Nonostante tutto Dylan è una persona semplice, da un po’ di tempo ha deciso di dedicarsi agli acquarelli, dipingendo un’America retro-utopica e questo occuperà sicuramente gran parte del suo tempo. Ogni artista è a suo modo un misantropo e ogni misantropo ha il sacrosanto diritto di fottersene di chiunque sulla faccia del pianeta, perchè il suo unico lavoro è quello di produrre opere convincenti e non quello di ritirare premi.

Molti artisti avrebbero venduto un rene per il Nobel, mentre per Bob Dylan tutta questa frivola attenzione mediatica è solamente una rottura di coglioni, perchè lo avrà costretto a sollevare la testa dai suoi progetti.

Mi dispiace per la sfuriata di Verdone, ma personalmente credo che Bob Dylan non sia un nostalgico, ma un esemplare unico di ARTISTA. Non si può chiedere ad un tizio che faceva colazione con Ginsberg di diventare un burattino mediatico… dopotutto stiamo parlando d’arte e non di Justine Bieber.

Purtroppo siamo abituati a vivere in un’epoca in cui le cantanti leccano martelli (e probabilmente non solo quelli), gli scrittori fanno radio, i poeti si fotografano i bicipiti tatuati in palestra e gli attori scrivono romanzi, gli sportivi incidono dischi, e gli spacciatori internazionali sono le vere rockstar. Insomma… è andato tutto a puttane senza che ce ne accorgessimo e adesso siamo troppo in ritardo per sistemare le cose.

Kurt Cobain non sarebbe entrato ad X Factor perchè ad Alvaro Soler non sarebbe arrivato e probabilmente Burroughs non avrebbe mai pubblicato un libro, perchè il suo profilo social non era trendato abbastanza.

Il deserto di contenuti che ci stiamo progettando a tavolino farà credere alle nostre figlie che per fare la cantante basterà essere zoccola e mimare un amplesso con il microfono in mano e ai nostri figli che esseregli artisti bisognerà fare gli sportivi.

Dovremmo sinceramente essere grati a Bob Dylan, perchè la lezione che ci sta (gratuitamente) regalando è una ed una soltanto: abbassate la testa sui libri e smettetela di pensare a queste puttanate.

Se Mr. Tambourine man non ha tempo per il nobel, forse noi inizieremo a trovare il tempo di essere meno rincoglioniti.

 

Ferdinando de Martino