Il riflesso di Pavlov | Non chiedeteci troppo… | Trump V.S. world

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Ivan Pavlov aveva un un cane. Nulla di trascendentale… era un semplice cane.

Un bel giorno, Ivan Pavlov notò che il suo cane sbavava sul tappeto alla vista dei suoi amati croccantini e anche qui… nulla di strano, anche il mio cane sbava sempre quando vede i croccantini.

Nei giorni successivi a questa scoperta, Pavlov decise di suonare un campanello prima di nutrire il suo amato amico a quattro zampe. Proseguì con questa singolare abitudine per svariati giorni.

Verso la fine di questa storia, Pavlov applicò a lato della bocca del cane, una piccola provetta e dopo aver suonato il campanello, notò che la salivazione del cane reagì esattamente come avrebbe reagito davanti alla vista dei croccantini.

Gli impulsi umani si possono programmare.

Adesso parliamo del quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti d’America.

Credo, personalmente, che l’elezione di Donald Trump sia sintomatica di un’istintività repressa dell’uomo e della donna. Tale istintività era stata soppressa  dalla cultura, ma sotto sotto il suo germe non era mai stato debellato completamente.

Mi spiego meglio. Nessuno di noi schiaffeggia una donna sul culo quando sale sull’autobus, eppure sappiamo che il culo è lì, esattamente come la nostra mano; il fatto è che anni ed anni di cultura , hanno apportato in noi una consapevolezza atta a capire che schiaffeggiare la donna in questione non è educato, esattamente come hanno apportato nella donna la consapevolezza che l’uomo non deve permettersi di sculacciarle il fondoschiena.

Ora, l’istinto di sculacciare una donna esiste nell’uomo, nonostante questo abbia imparato a dominarlo, esattamente come esiste nella donna la consapevolezza che un culo è in grado di focalizzare l’attenzione dell’uomo (Rihanna docet).

Quando Bush e Obama parlavano di pace facendo la guerra, mantenevano un certo stile e, credetemi, in politica non serve altro, perchè nessuno vota i contenuti, ma lo stile.

L’unico motivo per cui Bogart non è presidente è la morte di Bogart.

Quando gli uomini e le donne sentono i discorsi di Trump, sanno perfettamente che le parole non sono schiaffi sul culo, esattamente come il cane di Pavlov sapeva che il campanello non era commestibile, ma proprio come il suddetto cane riusciva a correlare a livello istintivo il campanello alla pappa, l’uomo e la donna riescono a collegare alla voce di Trump lo schiaffo sul culo.

Quando sentiamo Trump dire frasi del tipo -Io le donne me le scopo come e quando voglio, perchè sono donne.-, sappiamo che il genere femminile dovrà ribellarsi a quelle affermazioni, eppure queste femministe che fino al giorno prima bruciavano reggiseni davanti alle foto delle modelle anoressiche… corrono a votare Trump.

Stessa cosa per gli uomini che la domenica vanno in chiesa a pregare per una religione dettata da un tizio che sostanzialmente ha detto -Accogliete tutti i poveri.-, per poi andare a votare un uomo che sostiene che tutti i fottuti messicani debbano tornarsene nel loro paese.

Il motivo e semplice: non chiedeteci troppo… siamo solo esseri umani.

Compriamo nei supermercati e facciamo le parole crociate ma se ci chiudete in un ascensore per tre giorni, finiremmo per mangiare le nostre feci come ogni altro animale del pianeta.

Anche se parliamo di cose complicate e leggiamo Joyce, il campanello suona,  la nostra saliva scende a livello istintivo e nessuno può dominare l’istinto…

Trump rappresenta la voglia della femminista di essere sculacciata sull’autobus e lo schiaffo caricato nella mano del Mahatma Gandhi sul quattordici barrato.

Ferdinando de Martino.