nick hornby

Hornby, alta fedeltà alla letteratura.

Nick Hornby è uno di quegli artisti capaci di parlare con semplicità della vita e delle sue sfaccettature più intime, con la simpatia di una chiacchierata durante un aperitivo al bar.

Classe 1957, nato come giornalista freelance e in seguito, cresciuto come romanziere e saggista internazionale.

La peculiarità di questo scrittore è il riuscire a scavare fino all’anima delle esperienze, degli oggetti e delle persone, mantenendo un perenne tono ironico nei confronti dello sconcertante connubio tra bene e male.

La meticolosità nel descrivere i dischi in vinile in Alta fedeltà, l’amore verso il calcio in Febbre a 90 e l’ironia cinica e difensiva di About a boy, sono dei perfetti esempi della devozione che lo scrittore britannico mette da sempre nel descrivere le sue passioni.

Proprio sulla letteratura, nel 2006, scrisse un saggio (Una vita da lettore), raccogliendo i suoi articoli pubblicati dalla rivista The Believer. Il saggio, lontano dal trito e ritrito linguaggio accademico sugli autori contemporanei e non, è un vero e proprio baluardo nel panorama della saggistica letteraria inglese.

Probabilmente il passato da insegnante ha lasciato impressa in lui la capacità d’interessare il lettore/studente, trasportandolo attraverso una serie di ragionamenti atti a formare in lui un giudizio del tutto personale sugli argomenti e le vicissitudini trattate nei suoi romanzi.

topics_hornby_190

Hornby riesce a piazzare ogni suo lavoro ai vertici delle classifiche, pur mantenendo la qualità di un autore di nicchia e questo… credetemi, non è da tutti.

Come primo approccio all’autore, consiglio vivamente il romanzo Alta fedeltà, ad oggi il mio preferito dei suoi lavori.

Ferdinando de Martino.