storia di un matrimonio

Sceneggiature: di cosa parlano i film? | Storia di un matrimonio | NETFLIX

Sono le due passate e ho appena terminato la visione di “STORIA DI UN MATRIMONIO” targato NETLFIX.

Si tratta dell’ennesimo film americano a tema divorzio che in realtà è tutto fuorché l’ennesimo film americano a tema divorzio. Scritto, diretto e prodotto da Noah Baumbach che utilizza nuovamente uno dei suoi attori prediletti “Adam Driver”. Il regista mette in piedi un vero e proprio dramma famigliare basato sul concetto di umanità.

Quando ci si ritrova davanti al grande spettacolo della guerra tra coppie si finisce quasi sempre per patteggiare per una delle parti, simulando lo stesso amore vuoto a perdere che si prova per alcuni politici. 

Trovo sbagliato utilizzare l’opera omnia di un regista per definire un lavoro, quindi vorrei concentrarmi solamente sul film con Scarlett Joanson e Adam Driver. 

Perchè non ci immedesimiamo nei perdenti?

Guardando una sparatoria o un duello con le spade, siamo soliti immedesimarci in colui che spara e mai nell’assassinato, perché l’eventualità della sconfitta ci terrorizza a morte. Siamo figli degli anni ottanta e i media hanno alimentato i nostri cervelli europei con pane ed edonismo. “La a guerra dei Roses” è il perfetto esempio di quel meccanismo in stile cane mangia cane che dovrebbe rappresentare un divorzio nell’immaginario collettivo.

La realtà dei fatti è che una persona ferita cerca sempre riparo nella rabbia, piuttosto che nell’accettazione. Incassare per molti è segno di debolezza, ma è stato proprio un film americano a mostrarci l’importanza del rialzarsi sempre: Rocky.

Non diciamo mai, guardando uno spettacolo -Cavolo, vorrei essere sgozzato in quella maniera.- o -È proprio così che vorrei essere licenziato e perdere tutto.-.

Guardando questa pellicola ho pensato che divorziare in quella maniera non sarebbe stato poi così male.

Il sogno americano è ancora vivo?

Ci sono due interpretazioni relative a questo film. Una semplice e sensazionalmente romantica e una un po’ più veritiera.

1 Quando un forte sentimento lega due persone, intimamente e profondamente, questo è destinato a tramutarsi, quando il dolore diminuirà d’intensità, in qualcosa di altrettanto viscerale.

2 Divorziare non è mai bello, ma se sei borghese, bianco, privilegiato e facilmente soggiogabile è un po più facile del dovuto.

Per quando possa sembrare una satira, la seconda interpretazione è forse quella più veritiera e lusinghiera nei confronti di questo piccolo gioiello. 

Essere noi stessi nell’altro è complicato, ma smettere di essere se stessi per qualcuno è decisamente più doloroso e questo è il grande messaggio che la sceneggiatura tende a suggerirci, fino a farci dire: beh, se fossi bianco, ricco e viziato vorrei divorziare proprio così.

Viviamo in un secolo stanco e questo film potrebbe essere il manifesto di una generazione talmente lontana dal sogno americano da aver smesso di far giocare i propri bambini al dottore o all’avvocato, per regalargli un buon contratto prematrimoniale al posto di un videogioco. 

Ce li vedo proprio questi neo genitori biologici e vegani dire ai figli -Se tutto andrà bene farai il medico e il tuo primo divorzio non ti distruggerà in maniera irreversibile.-

 

 

Ferdinando de Martino