Aprile 2017

Cosa vuol dire: fare lo scrittore? | L’Infernale Edizioni |

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Cosa vuol dire “fare lo scrittore”?

Viaggiare. Fare lo scrittore vuol dire viaggiare.

Badate che non parlo di viaggi da una città all’altra, perchè qualunque essere umano può partire da Pisa e arrivare a Lecce, ma questo non farà di lui uno scrittore o perlomeno non lo renderà un vero scrittore.

È troppo facile vivere una guerra per poi raccontarla.

Quando conosci a memoria l’odore della paura e il rumore delle granate con la morte sempre in testa, non sei un romanziere ma una persona con una memoria nella norma.

Potrai scrivere un romanzo sulla guerra o, se vogliamo essere precisi, sulla tua guerra, quella che conosci alla perfezione.

Quando ti chiederanno di scrivere di immersioni subacquee, però, potresti trovarti sepolto in un barilotto di merda, perchè non sono le esperienze a rendere uno scrittore vivo.

La guerra la conoscevi, ma le immersioni no. E l’arredamento d’interni? La negromanzia?

Se sei quel tipo di scrittore potrai sempre iscriverti ad un corso da sub o andare in biblioteca a noleggiare un libro sulla negromanzia, ma questo giocò non durerà in eterno.

Non puoi essere Charles Manson per scrivere di Charles Manson. C’è un solo modo per farlo bene ed è il seguente: diventare una parallela.

Ok, ma… come si diventa una parallela?

L’artista e lo scrittore più di tutti deve sviluppare l’empatia. Senza empatia si corre il rischio di diventare un qualcosa che la gente non capisce.

Se non sei in grado di comprendere i bisogni delle persone che ti stanno intorno, non potrai mai essere uno scrittore, perchè la tua lingua risulterà incomprensibile a chiunque legga le tue parole.

Sviluppare l’empatia ti aiuterà a fingere e fingere è il pane dello scrittore.

Se le persone andranno a destra, tu dovrai andare a sinistra, ma dovrai comunque andare. Questo è il segreto.

Essere una parallela ti permetterà di avere un punto di vista differente, ma al contempo vicino a quello del pubblico.

Non piacerai a tutti. Questo è un assolutismo che dovrai ricordare sempre, soprattutto se sei uno scrittore indipendente.

Ti troverai a dover costruire una corazza molto dura attorno a te e al tuo lavoro perchè se non difenderai il tuo operato in prima persona, non troverai mai nessuno disposto a farlo per te.

Quando chiesero a Salvador Dalì chi gli avesse attribuito il titolo di genio per la prima volta, lui rispose -Io, ovviamente. Nessuno l’avrebbe fatto per primo.

Viaggiate, ma fatelo con la mente e i sensi, seduti su di una panchina, mentre la vostra città mette al mondo delle vite, spegnendone delle altre. Cos’altro potrebbe ispirarvi più di questo?

Molto spesso si prova a piacere ad un certo pubblico, mentre il più grande punto d’arrivo per un autore, per quanto mi riguarda, non è il piacere a tutti, ma il farsi odiare da alcuni.

Tenere sempre a mente i propri nemici e colpirli con lo stile di Alì, ballando sulla tastiera è tutto ciò che uno scrittore può fare.

Milioni di persone hanno descritto la Malesia, ma se la Malesia è conosciuta in tutto il mondo è grazie ad un uomo che l’ha descritta senza esserci mai stato.

La penna non ha e non avrà mai limiti.

 

 

Ferdinando de Martino