Qualche mese fa mi trovai a scrivere qualche riga riguardante lo scandaloso servizio delle IENE, relativo alla crocifissione mediatica dei manga; un servizio che per quanto mi riguarda ha definito alla perfezione l’informazione di matrice semplicistica che da sempre contraddistingue un certo tipo di pseudo-satira.
Oggi torniamo a parlare del noto programma, perchè un servizio in particolare mi ha fatto riflettere sul mio precedente articolo e sul ritardo mediatico delle informazioni.
Il servizio in questione parlava di una città sotterranea di tossicodipendenti nel centro di Kabul.
Perchè la visione di una città di tossicodipendenti non ha destato in me alcun tipo di emozione o, perlomeno, sconvolgimento?
Perchè nel 1971, Duchaussois pubblicò un libro che spopolo in tutto il mondo: Flash. Katmandu, il grande viaggio.
Il romanzo raccoglie le avventure di un uomo che incontra ogni tipologia di narcotico, lungo un percorso che lo porterà ad attraversare una grossa fetta del mondo non occidentalizzato.
Le città sotterranee di tossicodipendenti e le intere congreghe di personaggi surreali, in paesi in cui il tempo è vissuto in maniera completamente incomprensibile a noi occidentali, non desta il minimo scalpore e chiunque abbia letto quel libro.
Quello che desta il mio interesse, invece, è sicuramente l’utilizzo mirato di una certa propaganda d’informazione, come lo spiattellante mediatico del degrado, con annesso dito puntato nei confronti d’un occidente troppo freddo e calcolatore.
Tutto quello che esce dalle IENE è semplice e la semplicità è estremamente noiosa. Questo non vuol dire che le notizie debbano essere complesse ed indecifrabili; quello che voglio dire è che basterebbe evitare di prendere notizie che sono alla portata di tutti dagli anni settanta, per poi buttarle in prima serata. .
Probabilmente durante i prossimi servizi, le Iene inizieranno a parlare del Vietnam e della crisi missilistica cubana.
Pace e amore a tutta la redazione di Mediaset.
Ferdinando de Martino.