Come nasce uno scrittore ? | COLPO DI FULMINE | di Salvo Barbaro

24 ottobre 2012

Sono circa le nove, il ristorante è pieno di gente ai tavoli e fuori, un discreto numero di persone aspetta d’entrare per sedersi. In sala due soli camerieri, compreso il sottoscritto, più mio cugino che ci aiuta e contemporaneamente sta alla cassa. Sono intento a sparecchiare un tavolo, togli il piatto degli antipasti e metti quello della pizza, no anzi, non hanno la pizza ma il primo, no che dico, il primo solo lui, mentre lei ha la pizza. Faccio un po’ di confusione quando improvvisamente si apre la porta e appare lei, una ragazza stupenda, direi bellissima, sola, che si avvicina alla cassa e chiede un piccolo posto dove sedersi.
–Dai, ti prego, falla sedere! Guarda c’è posto lì nella corte, lei ci entrerà sicuro.– penso, sperando che mio cugino la faccia accomodare. –Bingo! E vai.– esulto, perché si siede ed elegantemente inizia a sfogliare il menu.
Mi avvicino a D, mio cugino, e gli bisbiglio all’orecchio -Chi è? La conosci? Visto che fica?
Lui mi guarda e mi dice, sorridendo -Salvo c’è da lavorare, pensi sempre a quello! Ritorno in sala ma con lo sguardo sempre rivolto versi di lei.
Passano i minuti, passano i secondi, il ristorante è sempre pieno ma fuori la situazione s’è molto calmata.
La osservo sempre, sfoglia magicamente un libro e il primo pensiero che mi viene in mente è –Cazzo, è il primo essere umano che a un tavolo di un locale sfoglia un libro anziché aggeggiare al telefono. Ma da dove sei sbucata? Chi sei?
Poi la voce di D. richiama la mia attenzione -Vai Salvo è il tuo momento! Vai a prenderle l’ordine! Anzi facciamo una cosa, scommettiamo una birra che non riesci a chiederle il numero di telefono entro la serata!
Sono estasiato, ora le parlerò, la vedrò com’è in tutto il suo splendore. –Ok, ci sto D. Però mi sottovaluti, io non mi vergogno mica a chiederle il numero, anzi! Gli stringo la mano e mi dirigo verso di lei.
Il cuore mi batte all’impazzata, le gambe mi tremano e ho la gola secca. –Cazzo, non mi è mai capitata una cosa del genere! Se dico qualche cazzata? Se inizio a balbettare come uno sciocco?– penso tutto ciò, poi finalmente arrivo al suo tavolo -Ciao, sei pronta per ordinare?
Alza lo sguardo dal libro, gli occhi verdi e le labbra carnose sono un calmante per i miei occhi.
-Si grazie! Allora prendo una quattro stagioni e una birra chiara piccola!
-Ok, birra piccola! A presto allora.- le sorrido, lei ricambia e i nostri sguardi s’incrociano per un istante, poi ritorna alla lettura.
Intanto al bancone, intenti a bere prosecco e grappa dopo una cena a base del “gustosissimo” pesce, stazionano due energumeni. Alternano flut di bianco a bicchierini di grappa, ridono e parlano di nulla. Uno, tarchiato e con la voce rauca, è italiano, l’atro, alto, grosso e muscoloso è rumeno o polacco. Questo qui è esilarante, capelli rasati e occhi fuori dalle orbite, sembra SHREK, il personaggio dei cartoni animati. Li osservo mentre gironzolo tra un tavolo ed un altro: fissano lei, la guardano e noto che SHREK vuole provarci. La guarda insistentemente ma lei è a sguardo basso, intenta nella lettura del libro.
L’energumeno chiama la ragazza del bar, le dice qualcosa. Passano due minuti e vedo C., la ragazza del bar, andare al tavolo della bellissima con un flut di prosecco. Penso, –Sicuramente non accetterà mai, cazzo come può una strafiga del genere andare con quel mostro!–
Osservo attentamente, C. si avvicina al tavolo, pone il bicchiere alla ragazza che in un secondo scola il tutto. Il mondo mi crolla addosso, sono deluso, incazzato e abbattuto. Il pizzaiolo mi chiama, la quattro stagioni è pronta, la prendo e mi dirigo al tavolo, non più sorridente, ma nervoso. Le do il piatto e lei mi dice -Grazie per il prosecco!
Stop, fermi tutti, che prosecco? No, non sono stato io, lo hai bevuto pensando fossi stato io? No, dai, allora ti sono piaciuto, è fantastico! Resto immobile come un baccalà, poi gentilmente le dico, -Guarda che il prosecco te l’ha offerto lui, no io! Le indico con il dito SHREK, lei diventa rossa come un peperone mentre piena di vergogna mi chiede con cortesia.
-Scusa, pensavo fosse stato un tuo gesto! Mi faresti un favore?- annuisco, mentre lei continua -potresti fingere di essere il mio fidanzato, così mi sbarazzo di quel coso? Per favore, te ne sarò riconoscente per tutta la vita!
Era bellissima, come potevo dirle di no?
-Ok.- e colgo la palla al balzo dicendole -dopo, se non sei già fidanzata, ti lascio il mio numero così ci incontriamo un giorno!
-Va bene, ma io ho un figlio!
La guardo e le dico -Auguri, ma a me non interessa!
Lei sorride, io mi giro di scatto e affronto SHREK pensando dentro di me che è la volta buona che le busco sul serio.
Sono di fronte a lui, mi guarda, io lo guardo, si pulisce i denti con la lingua facendomi intravedere qualche “bel” residuo della cena. Puzza di alcol a cento metri di distanza, poi rompo il ghiaccio subito, perché il lavoro in sala mi aspetta.
-Senti, ha detto la ragazza che ti ringrazia tantissimo ma è già fidanzata, è molto fedele e non sei il suo tipo, mi dispiace!
Lui sorride, dicendo un qualcosa che sinceramente non capisco. Mi stringe la mano e va via, scomparendo oltre la porta.
Ritorno da lei soddisfatto,
-Missione compiuta- le faccio.
Lei mi sorride e finalmente inizia a mangiare la pizza, ormai diventata fredda.
La guardo, dicendo -Mi raccomando non accettare più flut di prosecco da chiunque! Lei ride, rispondendo -Pensavo davvero che fosse stato un tuo gesto!
Prendo un fogliettino, segno il numero e glielo porgo. Lei lo guarda e se lo mette in borsa.
-Piacere, io mi chiamo Salvatore!
-Ah giusto, io sono Giulia!
-Buon appetito Giulia, io vado! Chiamami quando vuoi e buna serata!
-Grazie, anche a te!- mi giro, ritorno in sala contento, felice e soddisfatto.
Guardo mio cugino, gli faccio un occhiolino e gli dico -La birra la voglio doppio malto! Lui annuisce e mi fa segno col pollice.

Salvo Barbaro

1 Commento

  1. roberta

    testimonianza diretta che certi incontri hanno il profumo di un fiore fresco appena colto57…

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