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Macron loda L’ITALIA | Modello Conte funziona | Covid19

Dalla Francia arriva un’inaspettata testimonianza di stima da Parte di Macron che, visti gli oltre 2200 contagi del covid19 ha deciso di adottare misure drastiche ispirandosi al modello Conte.

Così, mentre in Italia Salvini continua a denigrare l’operato del governo nel momento di coesione più importante della storia della seconda repubblica, dai colleghi francesi arriva un attestato di stima che non può che farci sperare di navigare verso la giusta direzione.

Macron sostiene che l’attuale pericolo per la popolazione over 70 sia solamente la prima ondata e ne attende una seconda rivolta ai giovani e al possibile contagio della fascia giovanile. Università e scuole chiuse.

Le elezioni dei sindaci si svolgeranno, invece, senza particolari restrizioni; unica pecca in un programma che poteva sembrare preventivamente lineare.

Ferdinando de Martino

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Violenza sui minori | IL PALAZZO DEI MOSAICI di Paolina Russo | Parlare del trauma

Sentiamo sempre più spesso parlare di violenza sulle donne e violenze sui minori perché, nonostante i carnefici non siano cambiati, le vittime hanno da tempo iniziato ad alzare la testa, denunciando tali violenze.

Sembrerebbe un ragionamento lineare: se qualcuno ti fa del male, basta denunciarlo.

La realtà dei fatti è distante anni luce da questa semplificazione. Oggi vi racconteremo la storia di un’autrice che non solo ha avuto il coraggio di alzare il capo ma che, a distanza di anni, ha creato un modo del tutto atipico per fare uscire i suoi demoni interiori. 

Troppo spesso le vittime non vengono ascoltate, o ancora peggio, vengono messe in dubbio le loro accuse. Altre volte accade che dopo una denuncia, la bestia che si cela dietro la violenza finisca per ammazzare la vittima prima di arrivare al processo. Proprio in questo mondo terribile e angosciante, Paolina Russo ha elaborato il suo dolore gettandosi a capofitto nel mondo della scrittura. 

In una Campania di qualche anno fa, muove i suoi passi nella vita la piccola Oli che da poco ha perso sua nonna; figura molto importante per la bambina. 

Attorno a lei un’intera famiglia in trepidazione per un matrimonio nella cornice del Palazzo dei Mosaici.

I giorni della bambina vengono scossi dalla presenza di sua nonna che, sotto forma di fantasma, sembra tornata per risolvere qualcosa nel palazzo di famiglia. 

Questo escamotage dark riesce a conferire al libro Il Palazzo dei Mosaici una leggerezza quasi fiabesca, nascondendo al suo interno un messaggio difficile da digerire che ai più potrebbe anche sembrare freddo: allontanarsi da un trauma può aiutare a trovare le giuste armi non per combatterlo, ma per conviverci.

Così l’autrice del romanzo ha deciso di affrontare un trauma a sfondo sessuale legato alla sua infanzia.

Parlando con Paolina Russo le abbiamo chiesto come la scrittura e il suo trauma si sono incontrati per trasformarsi poi in un romanzo   

Paolina Russo: Il trauma interferisce e condiziona inesorabilmente la vita di chi lo ha subìto. Anche quando il traumatizzato decide di rimuoverlo fino a negarlo a se stesso. La scrittura non può salvare né guarire dalle ferite di un trauma, ma è uno strumento utile per tirare fuori e fare riemergere una parte di noi. Scrivere mi ha aiutata ad ammettere di aver subito un trauma.

La scrittura di genere molto spesso nasconde parti delicate e personali. Frankenstein ne è un esempio lampante. Utilizzare l’archetipo del fantasma ti ha aiutata dal punto di vista dell’espediente letterario?

Paolina Russo: Credo che la scelta dell’io narrante abbia fatto la differenza. Un fantasma arrabbiato con gli uomini era ottimale. La nonna, che interagisce con la protagonista, è basilare per la comprensione del trauma. Quindi credo che gli escamotage narrativi aiutino moltissimo. 

L’opera diventa un esperienza a tutto tondo con una Campania ricca di tradizioni alle spalle. Proprio per questo  Il Palazzo dei Mosaici uscirà parallelamente anche in versione audiolibro. Chiunque acquisterà la versione ebook avrà la possibilità di ascoltare gratuitamente in streaming l’audiolibro edito da I.Edizioni. 

Con questo libro, uscito dalla fucina della scuola di scrittura creativa Genius di Paolo Restuccia, Paolina Russo non solo ha trovato una sua voce, ma è riuscita a far parlare un dolore che si muove all’interno di molte persone e che spesso cede al silenzio, finendo per rimanere un trauma inespresso. 

Per descrivere a pieno questo romanzo esiste un solo termine: coraggio. 

 

Ferdinando de Martino

Meditazione e Minimalismo | un racconto di Ferdinando de Martino

La sensazione d’attrito provata durante le continue accelerate nel traffico cittadino lasciava sempre una strana polvere nera sulle sue mani. 

Gli capitava spesso di osservarla, rimanendo ogni volta imbambolato come se l’avesse vista per la prima volta. Lo scooter era vecchio ma non a tal punto da cadere a pezzi e sgretolarglisi tra le braccia. L’autunno stava arrivando. Passeggiando sotto i portici della parte nuova di Genova, accese una sigaretta. 

Ogni mattina cercava di togliere la polvere nera dai polpastrelli sfregandoli sui jeans. Lavorando in cucina non poteva permettersi delle mani come quelle. Il proprietario non si vedeva dietro al bancone. Il grande capo non aveva fatto il suo ingresso trionfale. 

Solitamente lo spiava con occhi furtivi quando fumava prima di entrare a lavoro. 

Albi non era mai stato un cattivo impiegato ma notando l’aggressività che negli ultimi periodi era andata via via crescendo in Marco, aveva deciso che fino all’orario d’entrata lui non avrebbe messo piede dentro al locale.

La settimana precedente Emiliana si era beccata una strigliata unica per aver sbagliato un’ordinazione e ad Alberto era sembrata molto fuori luogo come reazione. Probabilmente Marco stava traendo ispirazione da quei programmi culinari in cui gli chef prendevano ad insulti i loro sottoposti, trattandoli come se si trovassero in una caserma della Seconda Guerra Mondiale. 

D’istinto avrebbe mandato il suo capo a quel paese, difendendo Emiliana, ma qualcosa l’aveva fermato. Non si trattava di un agente esterno, ma di una strana parte interiore.

Guardando le persone far colazione dentro al Toody, Albi capì che il tizio riflesso nella vetrina non era lui. Per quello nessuno aveva difeso la sua collega, perché lui non si trovava realmente a lavoro quel giorno. La persona che si beccava i rimproveri di Marco, quello che rimaneva fino alla fine a pulire i piatti, non era lui. 

Quando tornava a casa da Erika non era lui. Mangiavano proteine in una stretta dieta a zero carboidrati per via del Cross-fitt, divenuta l’unica ragione di vita della sua fidanzata e bevevano strane tisane contenenti taurina, guaranà e via dicendo. Insomma, quell’uomo non era Alberto. 

La sigaretta stava per raggiungere la metà quando si pose una domanda: quando era realmente se stesso?

A lavoro diventava un cagnolino ammaestrato, di tanto in tanto abbaiava ma non mordeva mai nessuno. A casa non si faceva altro che parlare del viaggio in Polinesia che Erika progettava da due mesi e a lui della Polinesia non era mai importato nulla. Guardavano dei film assieme, la sera, romantici o di formazione. Pellicole per le quali non provava molta empatia. Solamente quando Erika si trascinava a letto e lui rimaneva a guardare qualche vecchio film su Netflix per quindici minuti prima di cedere al sonno; allora e solo allora era veramente lui.

Alberto era Alberto per soli quindici minuti al giorno, acciambellato sul divano davanti ad un b-moovie anni ottanta. Un totale di centocinque minuti alla settimana. Stava vivendo la vita di qualcun altro.

Gettando la sigaretta decise che non si sarebbe mai più ritrovato con la polvere sulle mani. Voltò lo sguardo fino al parco difronte al locale e iniziò a camminare, attraversando sulle strisce pedonali a ritmo di un intermittente pedone verde.

Guardando l’erba l’intera prospettiva della vita sembrava cambiare nei suoi pensieri. Non ci fu un vero e proprio ragionamento dietro l’azione che seguì quegli attimi, ciò che ci è dato sapere è che semplicemente accadde. 

Albi posò il casco e si mise a sedere a terra con le gambe incrociate, chiuse gli occhi e cominciò ad inspirare ed espirare. 

Poco distante da lui il traffico della città continuava ad irrompere nelle conversazioni e nelle vite delle persone, prepotentemente come un cane in calore alla disperata ricerca di una gamba sulla quale sfogare i propri istinti.

I genovesi, un po’ come tutti gli abitanti delle città, erano  abituati a quei rumori. Era una specie di serenata al rombo di motore.

Concentrandosi solamente sul respiro che entrava e fuoriusciva dai suoi polmoni ad Alberto sembrò quasi che qualcuno avesse abbassato il volume della sua città, come quando si silenziava una chiassosa trasmissione televisiva. 

Meditare non era nei suoi piani per quella giornata. Aveva frequentato gruppi di meditazione e letto molti libri sulla mindfulness, ma quello che stava accadendo in quel momento era completamente differente da tutto ciò che aveva provato fino a quel giorno. Gli sembrò non solo di meditare per la prima volta in vita sua, ma anche di essere il primo uomo sulla faccia della terra ad aver scoperto la meditazione.

C’era qualcosa da capire, ma qualsiasi cosa fosse, lui non l’avrebbe inseguita. In quel momento esistevano solo due cose: l’inspirazione e l’espirazione.

L’aria circolava all’interno del corpo mettendo in movimento l’organismo, rendendolo parte attiva del parco, della città, del traffico, del locale, della regione, del paese e forse anche della terra e dell’universo. 

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Ferdinando de Martino

Come nasce un libro ? – di Ferdinando de Martino

Ogni libro ha una genesi particolare.  Nella mente degli scrittori  c’è sempre una causa scatenante e questa è l’unica cosa che trovo interessante da discutere assieme ad un autore. Lavorando da anni nell’editoria preferisco che siano i libri a parlare, lasciando agli scrittori l’onere della scrittura.

Mi capita quindi di chiedere ai miei autori di pensare bene all’idea, a quello che si vorrebbe comunicare con un manoscritto e reputo tutto ciò estremamente interessante.

Quindi oggi non ho nessuna intenzione di ammorbarvi parlando di un libro, bensì delle motivazioni che mi hanno spinto a pubblicare il titolo ROMEO E GIULIETTA SI SONO BEVUTI IL CERVELLO.

Come potrà garantirvi Marco Peluso, un autore che frequento mediaticamente, spesso chi lavora con la scrittura finisce per impegnarsi in molti progetti, allineando questi allo studio. Nel mio caso si aggiunge anche il lavoro editoriale, ma esattamente come nella produzione dei miei spettacoli teatrali, mi avvalgo di componenti che riescono a rendere il mio lavoro un po’ più facile.

La genesi di questo libro nasce da due fattori. Il primo è legato alla produzione di racconti che molti siti di case editrici francesi regalano ai lettori per poi aggiungerne uno un po’ più lungo in una versione cartacea. Amando profondamente la linea editoriale dei nostri cugini, decisi di optare per questa metodologia ed iniziare a pubblicare una serie di racconti sul sito dell’Infernale Edizioni, lavorando a quello principale in parallelo.

Insomma, regalare dei racconti confezionando poi un libro finale mi sembra molto coerente con la divulgazione quasi open source.

Il secondo è il concetto di prigione. Ho visto, nella mia breve vita, persone con un’incredibile capacità di auto-privazione-della-libertà che mi ha sempre affascinato. La mia storia, quindi, partiva dal concetto basico del: spesso noi stessi possiamo essere il nostro peggior nemico.

Questo è il punto centrale. La storia parla di un pugile e di una cameriera. Un piccolo idillio nella periferia piemontese esploderà tra loro, mettendo in luce le sbarre delle prigioni che i protagonisti si sono costruiti attorno.

Io amo chiamare il format con cui ho pubblicato ROMEO E GIULIETTA SI SONO BEVUTI IL CERVELLO, “libro regalo”. Lavorando alle mie sceneggiature e ai miei romanzi nelle pause tra gli editing, la preparazione dei corsi della scuola e le attività gestionali è bello poter sfornare ogni tanto qualcosa per non far passare dei tempi biblici tra un romanzo e un altro.

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Ferdinando de Martino

VITTIME – un racconto di Rossella Donadeo

“Cosa ti passa per la mente un attimo prima di morire?”

Chiudo gli occhi, non voglio vedere.

Mi illudo per l’ultima volta.

Nego, evito, ignoro.

Cosa ti passa per la mente?

La nausea fortissima, le viscere attorcigliate in un fuoco che brucia da dentro fino a contrarre tutto il corpo attorno a questo nodo, la gola arida e serrata: tutto questo sembra improvvisamente svanito nel nulla.

Sospeso in questo attimo senza fine, ogni cosa mi arriva attutita, rallentata, irreale. Come questo mio non provare nulla ora.

Cosa ti passa per la mente?

Una vita passata a schivare ogni possibile scelta, responsabilità.

Sono il mago dello slalom d’immaginari paletti.

Troppo dolore, troppa crudeltà hanno visto questi occhi.

E allora è meglio chiuderli.

Trascinato dalla corrente del fiume ho scelto solo l’inevitabile.

In questa guerra senza fine ho fatto solo ciò che andava fatto.

Vittima e carnefice.

Ho ucciso, certo.

Ho visto uccidere, certo.

Ma è come se fossi stato altro da me stesso, spettatore di un film splatter e truculento, con tanto sangue, ovunque.

Cosa ti passa per la mente?

Il cuore asciutto, riarso come un deserto.

Perché non provo nulla ora?

Dove è finita la rabbia, l’odio, la paura, la sete di giustizia?

Mi scopro lucido a pensare cosa rimarrà di me.

Cosa ti passa per la mente?

Forse questa foto, che mi renderà un eroe per il mio popolo e griderà vendetta.

Ma io dove sarò?

Svanito nel nulla, come la mia paura, le mie emozioni, la mia anima, il senso di tutto ciò.

Forse non è poi così male morire.

Tutto tace alla fine.

Anche il dolore che non ha parole.

Rossella Donadeo

Link al libro dell’autrice: LINK LIBRO

DAL MOVIMENTO 5 STELLE ALLE STALLE | La triste SVEGLIA del Movimento

Sveglia. Il giorno del giudizio è arrivato.

  Molti elettori del Movimento 5 Stelle, in questi giorni, sono ossessionati dalla domanda “Ma che fine ha fatto il Movimento che abbiamo votato?”. 

Bene. Cerchiamo di trovare una risposta a questo interrogativo. Ricordate quando eravate abbracciati a Pamela Anderson e ad un tratto la voce di vostra madre appariva dal nulla, gridando “SVEGLIA!” per riportarvi al di fuori del mondo dei sogni? Ecco questo è esattamente quello che sta accadendo. Il Movimento vi sta gridando “SVEGLIA. SIAMO DI DESTRA”.

  Premetto che ai primi cento che commenteranno l’articolo in questione con “pidiota”, “schiavo dei media” o “ci stanno avvelenando con le scie chimiche”, verrà recapitato a casa un vaffanculo, in perfetto stile V\Day.

  È arrivato il momento di svegliarsi. Il Movimento cinque stelle è sempre stato subdolo nell’intenzione, il fatto è che l’elettore medio del Movimento non ha le capacità atte ad accorgersene. Vi porto un semplicissimo esempio: Di Battista ha momentaneamente abbandonato il Movimento perchè crede che sia necessario dedicarsi a suo figlio e alla sua maturazione personale, perchè… il mondo ha bisogno di nuovi sorrisi e nuove speranze. 

  Questo è quello che l’elettore cinque  stelle medio vede, ma il sottostrato è semplice e lineare; anche un bambino potrebbe capirlo se solo si sforzasse ad uscire dalla ciclicità di una vita fatta di pallone e blog\spazzatura. Potendo usufruire solamente di due mandati, i parlamentari del Movimento cinque stelle hanno deciso, consapevoli della probabile vittoria alle elezioni, di congedare per un mandato Di Battista, che risulta essere il più amato dagli elettori, lasciando al comando del Movimento Di Maio. La motivazione è, dunque, legata alla leadership stessa del Movimento. Quando l’attuale governo giungerà al termine, Di Maio si sarà giocato due mandati e per mantenere alto l’animo dell’elettore medio, che non guarda il programma ma la copertina rilegata in stile DILF, a quel punto Di Battista farà il suo ingresso trionfale, segnando un ritorno inaspettato, preparato con cinque anni d’anticipo. 

  

L’osservazione che mi sento fare più spesso è “ma io non credevo che il Movimento fosse di destra!”, oppure “ma in pratica stiamo dicendo le stesse cose di Salvini!”, dagli ex elettori pentiti.

  Purtroppo i segnali c’erano da tempo, ma il calcio, l’Isola dei famosi, e la paura delle scie chimiche vi ha impedito d’informarvi a dovere. 

  Quando in parlamento venne discusso il DDL Cirinnà, il PD propose il Canguro per ovviare le mozioni della Lega Nord (all’epoca era ancora presente il termine NORD).

  Di Battista girò uno dei suoi brillanti video strappa mutande per illustrare all’uomo della strada quanto il Canguro fosse uno strumento fascista, lobbista e tutte quelle parole che utilizzano in questi casi. 

  “Il Movimento cinque stelle non utilizzerà mai il Canguro. Perchè è uno strumento fascista!” spiegò, ma la realtà dei fatti era che la metà del loro elettorato era a favore delle adozioni gay, mentre l’altra era contraria, quindi una qualsiasi scelta avrebbe precluso al Movimento il cinquanta per cento del proprio elettorato alle all’ora future elezioni. 

  Non siete ancora convinti, vero? I poteri forti… Bildenberg  e Belzebù…

   Facendo un salto all’indietro di pochi mesi, il Movimento cinque stelle propose il Canguro per ovviare le mozioni mosse dal PD per la sfiducia alla Boschi. Un attimo… ma il Canguro non era uno strumento fascista?

SVEGLIA. Pamela Anderson era solo un sogno. 

 

 

Ferdinando de Martino

Cercasi POETA | L’Infernale Edizioni

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L’Infernale Edizioni è alla disperata ricerca di poeti da pubblicare.

Da dove nasce questa particolare esigenza?

Personalmente ho aperto questa piccola realtà editoriale per dare voce agli artisti, perchè credo che il mondo abbia ancora bisogno di poesia per diventare un posto migliore.

Per sottoporci le vostre raccolte dovrete semplicemente attenervi a quanto segue:

Inviate all’indirizzo ferdidioniso@gmail.com una breve presentazione dell’opera e una presentazione dell’autore, allegando quattro poesie in formato PDF.

Valuteremo con attenzione ogni autore per portare un po’ di poesia in questo vecchiume editoriale.

 

 

Ferdinando de Martino   (Direttore Editoriale)

JOHN WICKER | DREAM | presto su Amazon

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Stiamo lavorando agli ultimi ritocchi al nuovo romanzo di John Wicker “DREAM” e mi ritrovo qui, con questo romanzo tra le mani .

Partire con il progetto editoriale dell’Infernale è un piacere inimmaginabile.

Le uniche anticipazioni che possiamo darvi sono relative al genere: DREAM  è un misto tra la classica narrativa weird e l’horror grottesco.

Ho iniziato a leggere le prime pagine di questo romanzo e mi sono sentito subito trascinato in un mondo fatto di avventure in tinte cupe e vite normali, tramutate in qualcosa di estremamente prezioso.

Sono sicuro che avrete avuto il tempo di apprezzare questo scrittore sul nostro portale, leggendo i suoi racconti e se non l’avete ancora fatto… potete trovarli qui: http://linfernale.altervista.org/j-wicker/

Comprare un libro è un po’ come firmare un contratto con se stessi, una sorta di sfida contro il mondo esteriore pre accrescere quello interiore.

 

John Wicker è uno scrittore sensazionale, capace di commuovere ogni molecola del corpo del lettore.

A breve parleremo anche della trama del primo volume di questa trilogia.

Ah, è vero… mi ero dimenticato di dirvi che DREAM sarà una saga d’autore.

Un saluto a tutti i lettori del blog

 

Ferdinando de Martino.

IL RIFLESSO DELLA PAURA | un racconto di John Wicker | l’Infernale edizioni

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Da oggi è disponibile su Amazon il nuovo racconto di John Wicker, lo scrittore del brivido già autore dell’acclamato “L’urlo del bosco”, pubblicato sempre da l’Infernale edizioni sul Kindle store.

In questo nuovo racconto, seguiremo la tragica avventura di una famiglia distrutta e tormentata da una presenza oscura.

“Il riflesso della paura” è un racconto in tinte horror che attinge all’immaginario collettivo del terrore, mantenendo la linearità di un racconto d’autore. Lo stesso Wicker ha affermato più volte di non volersi scrollare da dosso l’etichetta della letteratura di genere, in quanto si ritiene uno scrittore horror, prima di uno scrittore.

L’obiettivo finale di Wicker è sempre lo stesso: spaventarvi.

Per ottenere nella vostra libreria digitale “Il riflesso della paura” sui vostri dispositivi elettronici, dai tablet ai lettori e-reader, basta cliccare il banner sottostante.

Buona lettura.

 

Ferdinando de Martino.

 

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