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Filosofia da bar | Scrivi il c#### che ti pare.

Avete mai avuto una strana idea?

Parlo di quelle idee che solamente a pensarle vi sentite un po’ stupidi… figuriamoci a parlarne.

Bene… forse mi potete capire.

Avendo maturato negli ultimi anni l’intenzione di provare a dedicarmi a tempo pieno alla scrittura, mi sono trovato davanti ad un bivio: cosa voglio scrivere?

Credo che questa sia la domanda che ogni scrittore dovrebbe porsi, almeno una volta nella vita.

La risposta che mi sono dato è molto semplice -Voglio scrivere tutto quello che mi passa per la testa.-.

I miei ultimi progetti sono nati quasi tutti così… tutto ciò che ho immaginato è finito nel mio computer.

Uroboro, il mio romanzo in uscita per Eretica edizioni, il fumetto/disco musicale ZETA, scritto in collaborazione con mio cugino Daniele Nicoletti (musicista eccezionale) e una graphic novel horror, scritta e disegnata per la testata on line Yepper, dal nome Genesis.

Ho pensato e prodotto, senza domandarmi: ma questa roba piacerà a qualcuno?

Fare questo lavoro vuol dire farsi il culo più di tutti gli altri. Scrivere per siti che ti pagano 0,08 centesimi a parola, gestire un blog, produrre materiale da vendere al pubblico, mantenendo attivi una serie di servizi gratuiti, sperando di guadagnare qualcosa dalle affiliazioni e dalle pubblicità. Fare lo scrittore, senza aver partecipato al Grande Fratello o senza essere un D.J. famoso vuol dire farsi il culo.

Questo modus operandi (fai tutto quello che ti viene in mente) mi ha portato ad iniziare un saggio dal probabile nome “BAR-SOFIA”, un saggio che rapporta la filosofia al bar.

L’idea mi è venuta leggendo Thompson e il suo “giornalismo gonzo” in una notte d’estate. Se esiste il giornalismo gonzo, perché non può esistere anche la saggistica speculativa in stile gonzo?

Così ho deciso di raccogliere le mie misere nozioni filosofiche e di schiaffarle dentro ad un progetto che sconsiglio vivamente a tutti i cervellotici studenti di filosofia con la puzza sotto il naso.

Come al solito ci saranno degli estratti dedicati al web e la possibilità di comprare l’e-book, perché tutti i miei progetti in vendita rimangono in vendita, mentre ciò che viene buttato sul web è a semplice scopo illustrativo e, soprattutto, divulgativo.

Il web dovrebbe servire come interscambio d’opinioni, tipo -Bella merda che hai scritto, stronzo… tu non ne sai un cazzo di filosofia.-, o –Eri meglio quando scrivevi romanzetti pieni di sesso, droga e qualunquismo.-, tutto fa brodo… come dicono le nonne.

Ecco, il web è come il brodo, ti riscalda il pancino fino a quando non viene pisciato via.

Gli scrittori crescono esattamente come tutti gli altri artisti e sì, ho utilizzato il termine “artisti” perché dopo tanti anni sono riuscito a fare la pace con questo appellativo da strapazzo.

Passo e chiudo… adesso torno a scrivere per 0,08 fottutissimi centesimi a parola.

 

Ferdinando de Martino.

Zeta, Uroboro e Genesi | Una nuova stagione in arrivo.

Eccoci qua. L’estate prosegue e molti di voi saranno in vacanza, altri staranno lavorando ed altri ancora non staranno facendo un cazzo.

Questo periodo, per il sottoscritto, è stato particolarmente caldo. Per permettermi di lavorare costantemente a tutti i miei progetti, senza che il cervello mi andasse in fumo, ho risparmiato come una formichina, per regalarmi la possibilità di lavorare per due mesi in uno stupendo paese in provincia di Cosenza.

-Che pazzo.- direte voi.

-Questo, smette di lavorare per andare a lavorare ancora di più, giorno e notte!-

Sì. Sono completamente pazzo e innamorato profondamente del mio lavoro; specialmente della parte nobile di questo: il linguaggio, in ogni sua fora.

ZETA è praticamente agli sgoccioli ed il progetto, ultra-ambizioso, di due cugini che con un budget ridicolo e tanto, tantissimo, tantissimissimo, sforzo hanno realizzato, sotto il sole cocente di luglio, sarà presto disponibile per essere acquistato. E posso dire senza vergogna, che  ZETA è la cosa più intrippante che abbia mai letto ed ascoltato.

In questa stagione uscirà anche il mio nuovo romanzo “UROBORO”. Lavoro che mi ha portato via una parte di cervello. La stesura di questo libro è stata una delle cose più viscerali che abbia mai partorito.

E dulcis in fundo… “Genesi”. Avendo prodotto  dei lavori acquistabili, come ZETA e “Uroboro”, mi sono sentito quasi in dovere di creare qualcosa di gratuito e seriale per il blog… anche per ripagare chi andrà a comprare gli altri lavori. “Genesi” sarà una graphic-novel horror, interamente disegnata con un solo acquarello (il nero). Ah, quasi dimenticavo, il tutto sarà proposto in due versioni… una in inglese e una in italiano.

Aggiungo che per permettermi un tenore di vita dignitoso, qui in Calabria, scrocco pranzi su pranzi ai parenti e quando sono in casa, mangio solamente pasta. Le brioche le ho finite e non avendo la macchina per andare a comprarle, mi ritrovo a scroccare passaggi ad amici e parenti. Sono tre giorni che ho finito le brioche, quindi faccio colazione con la pasta e molto probabilmente mi verrà un disturbo alimentare.

Ah, ultima cosa… con il sapone per i piatti si possono lavare tantissime cose, evitando di comprare altri prodotti. Con il sapone per i piatti, oramai, pulisco ogni cosa; perfino il sottoscritto.

Morirò povero… ma al retrogusto di lampone.

 

Un saluto. Ferdi.15872_1644889479091665_8958573713339839364_n

ZETA | Cos’è? | chiarimenti e spiegazioni.

Attorno a questo progetto indipendente (creato da ma e mio cugino Daniele Nicoletti), ci sono molti punti che, probabilmente, vi avranno lasciati perplessi. Vuoi per i video enigmatici che abbiamo rilasciato nei giorni precedenti e vuoi per le descrizioni all’acqua di rose rilasciate dal sottoscritto, ma non posso negare che una sorta di grosso interrogativo continui a veleggiare verso le nostre teste.

Il suddetto interrogativo è: cos’è ZETA?

Cercherò di essere il più chiaro possibile, impegnandomi a descrivere un progetto che a tratti potrebbe sembrare indescrivibile. Insomma… per una volta cercherò di fare la persona seria.

Zeta è un libro, un fumetto e un disco musicale. Non voglio incasinarvi ancora prima di partire, quindi spiegherò una volta per tutte le peculiarità di questo progetto.

Zeta seguirà la struttura di un reportage giornalistico in divenire. In parole povere: leggerete la stesura di un reportage come se quell’articolo lo stesse scrivendo “Jonatan”, uno dei protagonisti del libro, in quel preciso istante.

Ogni qual volta Jonatan terminerà di scrivere una parte del reportage, allontanandosi dal suo tablet, partirà il fumetto che andrà a seguire le vicissitudini della storia in tempo reale. L’escamotage del fumetto darà, anche, l’opportunità al lettore di trovarsi faccia a faccia con le visioni oniriche dei protagonisti della storia.

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Il reportage di Jonatan tratterà, come argomento principale, la vita e la scalata al successo di Leonardo Vittore, creatore di ZETA.

La ZETA PI ESSE è una sostanza  che, nell’universo in cui è ambientata la storia, ha cambiato radicalmente la vita di molte persone. Trattasi di una droga auto-immune che… (no… questo non ve lo voglio svelare. Comunque è molto interessante come concetto. Vi conviene davvero comprare il libro)

Leonardo Vittore è uno scienziato, oltre ad essere il compositore di un disco musicale dietro al quale si è creato una sorta di culto. All’interno del libro, più e più volte, i protagonisti si ritroveranno ad ascoltare le canzoni di questo disco e voi, cari amici, potrete ascoltare le stesse note, nello stesso momento, grazie al disco che troverete in “ZETA”.

Potrete leggere ciò che viene scritto dal protagonista, vedere la sua vita disegnata e infine… ascoltare le canzoni di Leonardo Vittore, vivendo così le sue stesse emozioni.

Non ci sarà, ovviamente, una modalità corretta per leggere il prodotto… potrete ascoltare le musiche durante la lettura o quando preferite; il nostro scopo era quello di creare un lavoro di meta-letteratura senza precedenti.

 

Ovviamente ci sarebbero altre cose di cui discutere, “capitalismo2”, ad esempio, oppure la visione distopica  dell’universo in cui è ambientato il libro, ma non vogliamo esprimerci più di tanto.

Il nostro scopo è incuriosire, perchè senza la curiosità, Ulisse sarebbe stato un personaggio qualunque.

(non dimenticate  di seguire la nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/zetapiesse)

Cordiali saluti. Ferdinando de Martino.

ZETA | un libro, un fumetto e anche un disco musicale.

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È con immenso orgoglio che mi permetto di presentare in maniera un po’ più canonica “ZETA”.

Avevo da poco terminato l’ultima stesura di un romanzo (quella da mandare agli editori), quando quella sensazione di vuotezza post-parto mi assalì come una iena avrebbe assalito una carcassa. È difficile da spiegare, ma sono sicuro che chiunque sia dedito alla creazione di libri, musiche o altro, potrà facilmente interpretare quel sentimento nel migliore dei modi.

In quei giorni iniziai la stesura di “ZETA”, ovvero, quello che doveva essere un racconto breve. Da racconto breve decisi di trasformarlo in un libro/fumetto, cioè uno di quei libri in cui certi capitoli si affidano al linguaggio più immediato e visivo del fumetto per esprimere i concetti base della storia. Tuttavia, sebbene soddisfatto della sceneggiatura, sentivo che qualcosa mancava… ma procediamo con ordine.

Il libro doveva raccontare la storia di un giornalista che, in un’epoca distopica, si sarebbe trovato a lavorare alla stesura di un reportage sulla mente più brillante e controversa del suo secolo. A quel punto mi dissi -Ma perchè non scrivere il reportage in divenire, esattamente come se lo scrivesse il giornalista in persona, mostrando la vita del giornalista stesso grazie ad un fumetto?-. Tutto questo, fomentato dal concetto di meta-letteratura mi rese immediatamente soddisfatto della mia idea, nonostante quel “qui ci manca qualcosa” continuasse a risuonare nella mia testa.

Così pensai: visto che all’interno della storia si parla anche di un disco musicale che spesso viene ascoltato dai protagonisti, perchè non creare anche un disco musicale, facendo sì che il lettore possa fisicamente ascoltare la musica assieme ai protagonisti del romanzo?

Ecco… quella era l’idea che mancava. Di lì a breve chiamai Daniele Nicoletti, musicista che stimo particolarmente, nonché mio cugino (un po’ come i Manetti Bros, ma cugini).

Iniziammo a lavorare immediatamente al progetto, lavoro che ad oggi continua fiero della sua impostazione indipendente.

Il tutto nacque infatti da una discussione tra me e mio cugino, appunto, discussione in cui descrivevamo la difficoltà che trova sempre chi produce arte a relazionarsi con case editrici ed etichette discografiche. Nulla di trascendentale, in quanto il lavoro dell’editore è di basilare importanza per la realizzazione di un libro, ma giustamente il rapporto è spesso vittima della censura del mercato; totalmente diversa dalla censura vera e propria, in quanto la “censura del mercato” certe volte si può addirittura definire sacrosanta per chi vuole campare di questi mestieri strambi.

la domanda che feci a me stesso fu la seguente -Fè… se proprio potessi realizzare un’opera a cazzi tuoi, una di quelle capace di farti dire “sì… probabilmente sarà un buco nell’acqua ma il fatto stesso di averla creata mi fa sentire più vivo”, cosa faresti?

Credetemi… la risposta a questa domanda è “ZETA”.

Così, come progetto parallelo ai miei romanzi e ai dischi di Daniele Nicoletti, abbiamo deciso di creare un disco, libro e pure fumetto… no, ma dico… avete capito?

Se Celentano fosse qui con me direbbe senza dubbio -Zeta è rock… e gli altri sono lenti.

Scherzi a parte, inizieremo d’ora in avanti a pubblicizzare l’opera, chiedendo anche a voi “pubblico del web” di darci una mano, condividendo i nostri link di tanto in tanto, facendo sì che un progetto indipendente possa esprimersi al meglio delle sue potenzialità.

 

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Ferdinando de Martino.