ZETA | un libro, un fumetto e anche un disco musicale.

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È con immenso orgoglio che mi permetto di presentare in maniera un po’ più canonica “ZETA”.

Avevo da poco terminato l’ultima stesura di un romanzo (quella da mandare agli editori), quando quella sensazione di vuotezza post-parto mi assalì come una iena avrebbe assalito una carcassa. È difficile da spiegare, ma sono sicuro che chiunque sia dedito alla creazione di libri, musiche o altro, potrà facilmente interpretare quel sentimento nel migliore dei modi.

In quei giorni iniziai la stesura di “ZETA”, ovvero, quello che doveva essere un racconto breve. Da racconto breve decisi di trasformarlo in un libro/fumetto, cioè uno di quei libri in cui certi capitoli si affidano al linguaggio più immediato e visivo del fumetto per esprimere i concetti base della storia. Tuttavia, sebbene soddisfatto della sceneggiatura, sentivo che qualcosa mancava… ma procediamo con ordine.

Il libro doveva raccontare la storia di un giornalista che, in un’epoca distopica, si sarebbe trovato a lavorare alla stesura di un reportage sulla mente più brillante e controversa del suo secolo. A quel punto mi dissi -Ma perchè non scrivere il reportage in divenire, esattamente come se lo scrivesse il giornalista in persona, mostrando la vita del giornalista stesso grazie ad un fumetto?-. Tutto questo, fomentato dal concetto di meta-letteratura mi rese immediatamente soddisfatto della mia idea, nonostante quel “qui ci manca qualcosa” continuasse a risuonare nella mia testa.

Così pensai: visto che all’interno della storia si parla anche di un disco musicale che spesso viene ascoltato dai protagonisti, perchè non creare anche un disco musicale, facendo sì che il lettore possa fisicamente ascoltare la musica assieme ai protagonisti del romanzo?

Ecco… quella era l’idea che mancava. Di lì a breve chiamai Daniele Nicoletti, musicista che stimo particolarmente, nonché mio cugino (un po’ come i Manetti Bros, ma cugini).

Iniziammo a lavorare immediatamente al progetto, lavoro che ad oggi continua fiero della sua impostazione indipendente.

Il tutto nacque infatti da una discussione tra me e mio cugino, appunto, discussione in cui descrivevamo la difficoltà che trova sempre chi produce arte a relazionarsi con case editrici ed etichette discografiche. Nulla di trascendentale, in quanto il lavoro dell’editore è di basilare importanza per la realizzazione di un libro, ma giustamente il rapporto è spesso vittima della censura del mercato; totalmente diversa dalla censura vera e propria, in quanto la “censura del mercato” certe volte si può addirittura definire sacrosanta per chi vuole campare di questi mestieri strambi.

la domanda che feci a me stesso fu la seguente -Fè… se proprio potessi realizzare un’opera a cazzi tuoi, una di quelle capace di farti dire “sì… probabilmente sarà un buco nell’acqua ma il fatto stesso di averla creata mi fa sentire più vivo”, cosa faresti?

Credetemi… la risposta a questa domanda è “ZETA”.

Così, come progetto parallelo ai miei romanzi e ai dischi di Daniele Nicoletti, abbiamo deciso di creare un disco, libro e pure fumetto… no, ma dico… avete capito?

Se Celentano fosse qui con me direbbe senza dubbio -Zeta è rock… e gli altri sono lenti.

Scherzi a parte, inizieremo d’ora in avanti a pubblicizzare l’opera, chiedendo anche a voi “pubblico del web” di darci una mano, condividendo i nostri link di tanto in tanto, facendo sì che un progetto indipendente possa esprimersi al meglio delle sue potenzialità.

 

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Ferdinando de Martino.