SALVINI A GENOVA | di Ferdinando de Martino

Oggi, 26 maggio 2015 il segretario della Lega Nord, l’onorevole Matteo Salvini verrà a Genova.

Ci sono delle notizie capaci di stenderti di prima mattina e questa è una di quelle.

Partiamo dal presupposto che di politica il sottoscritto non ne capisce proprio niente, quindi… prendete questo semplice articolo come una mera opinione di un cittadino italiano.

Adesso andrò a spiegarvi perchè Matteo Salvini piace così tanto.

L’italiano medio è suscettibile esclusivamente al linguaggio e non alle azioni. Vi faccio un piccolo esempio.

Quando Beppe Grillo si è seduto al tavolo delle trattative con il premier Matteo Renzi, dopo aver detto “Non aprirò mai il dialogo con il P.D.”, il popolo italiano è insorto perchè Grillo ha effettivamente rispettato ciò che aveva promesso in campagna elettorale.

Questa è una metodologia politica a cui l’italiano non è abituato e si chiama COERENZA.

Il Premier Matteo Renzi  disse, nel suo celebre e ridondante discorso di sconfitta alle prime primarie, -Non ho la minima intenzione di fare le scarpe a Letta.-. Adesso bisognerebbe domandare ai piedi scalzi di Letta come se la passano sull’asfalto cocente di un paese dissestato.

Torniamo a Salvini. Il segretario della Lega Nord ha, come tutti i suoi discepoli, sempre citato il Meridione come una sorta di arto in cancrena del paese… un arto da eliminare per evitare che il morbo si diffonda dalla pianta del piede sino alla caviglia.

Adesso vediamo il segretario riempire le sale dei comuni di Palermo e di altre cittadine del Meridione, salutando con un ampio abbraccio tutte quelle persone che un tempo ha denigrato sino allo sfinimento delle sue vichinghe corde vocali.

L’italiano, tutta via, non bada alle azioni dei politici, ma solo al modo in cui vengono espressi i concetti. L’apparenza è ciò che conta di più per il popolo italiano. Perchè quando un marocchino (o per dirla alla padana: un NIGHER) trova lavoro in Italia… l’italiano trentenne, spalmato sul divano, non può più dire che nel suo paese il lavoro manca, in quanto quel lavoro effettivamente c’era se qualcuno l’ha rilevato.

Ora… passiamo ai ROM. Al sottoscritto due ROM hanno rubato l’Ipad, quindi quelle due ROM sono delle ladre. Al sottoscritto è anche stato rubato un portafoglio da un piemontese, quindi quel piemontese è un ladro. Erika e Omar hanno fatto una strage, quindi Erika e Omar sono degli assassini. Questo non vuol dire però che tutti i piemontesi siano dei borseggiatori, o che tutti gli italiani siano degli assassini come Erika e Omar… e di conseguenza non tutti i ROM sono dei ladri di Ipad.

Tuttavia l’italiano medio ha messo in mano a Berlusconi le redini del paese per venti lunghi anni. Come mai?

Come mai siamo così attirati dagli uomini che padroneggiano l’arte del ben-parlare? Semplice: perchè siamo dei pessimi ascoltatori.

Perchè quando Bossi incolpava i ROM, non eravamo in grado di ascoltare il rombo della Porsche del Trota. Perchè quando Salvini ci terrorizza con l’arrivo dei clandestini, non sentiamo la lista dei nuovi leghisti crescere come una chilometrica coda alle poste, perchè la Lega Nord ha basato la sua intera ripresa sui clandestini e senza questi, nessuno voterebbe il partito verde sbiadito.

Provate a togliere il tema dell’immigrazione dai discorsi di Salvini… cosa rimane? Lui vi frega con frasi del tipo -Ma vi sembra giusto che un anziano italiano e dico ITALIANO, viva per strada mentre un clandestino viene piazzato in albergo e si lamenta anche per la mancanza del Wi-Fi?-. Quando crea queste fantastiche domande, vi butta automaticamente nel campo minato dell’empatia e automaticamente, per aiutare il povero vecchietto italiano votate Salvini,  affinché lui vi liberi dai clandestini; ma Salvini stesso per fare quel discorso ha bisogno dei clandestini. A questo punto come può un uomo di cultura, come il segretario della Lega Nord ha dimostrato di essere, giustificare la necessità dei clandestini in Italia? Semplice: gridando parole di cui l’italiano medio non conosce il significato, con un tono gutturale. Provateci anche voi, gridate le seguenti frasi:

COOPERATIVE ROSSE.

L’EUROPA.

MARE NOSTRUM.

Tutto ciò è solamente un gioco di prestigio, ricordate però che quando un mago vi chiederà di tenere lo sguardo sulla mano sinistra… la moneta sarà sempre nella destra.

 

 

Ferdinando de Martino.

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