Le svastiche di carta | poesia

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Confini ben delineati.

Orizzonte sgombro,

maggio.

Settembre, forse.

Non aprile.

Marchettare al di sotto dei fari della notte.

Piovono esplosioni. Nulla.

Non saremo mai alla loro altezza.

 

Rubare qualche immagine in movimento

al centro commerciale.

La festa dell’inadeguatezza.

Accendi/spegni/accendi/spegni.

 

Gennaio, febbraio, marzo.

Non luglio e nemmeno giugno.

Apriamo le svastiche di carta dei nostri sogni.

Ottobre.

Masticavi senza fare rumore. Stanze incendiate.

Maratone esistenziali.

 

 

 

Ferdinando de Martino.