BERGAMO | Siamo allo stremo | STATE A CASA

Da Bergamo le notizie sono sconcertanti e l’appello di Stefano Fagiuoli, Direttore del dipartimento ospedaliero Giovanni Paolo xxiii, commuove il mondo. Il Direttore spiega di non avere più uomini a disposizione per combattere un virus che uccide sessanta persone al giorno nei picchi di massima.

La foto che è diventata l’emblema della situazione della città del Nord Italia è quella dei mezzi pesanti del corpo militare utilizzati per trasportare 65 corpi che non potranno trovare riposo nel cimitero cittadino, ormai colmo.

Tra le varie follie per eludere il decreto di legge che impone le restrizioni per evitare il contagio continuano ad apparire nuove applicazione per le auto-certificazione, assolutamente non valide, perché gli organi statali esigono per legge il documento cartaceo.

In più l’ossessione per lo sport all’aria aperta sembra dilagare nel paese e dei panini e delle chiappe al vento in estate e le persone hanno iniziato a pubblicare  foto e stories di se stessi intenti a correre. È proprio Stefano Fagiuoli a chiedere alla popolazione di restare a casa. Un mantra di una semplicità sconcertante STATE A CASA. Purtroppo non riusciamo a capire la situazione e un giorno ci ritroveremo a dover dare spiegazioni ai nostri figli dicendo che quando  i martiri della sanità pubblica ci chiedevano di stare a casa, noi volevamo farci i selfie a petto nudo con hashtag come #iocorro o #iofacciosport.

Ferdinando de Martino

Approfondimenti: LINK

 

Pose | un grido votato all’indipendenza negli USA anni ‘80 | di M. Giacovazzi

Fine anni ’80. New York è la sede delle ballroom che permettono ai componenti delle varie “House” di sfidarsi. Vi ricorda qualcosa? Pose. Il capolavoro di Ryan Murphy ha esordito nel 2018, dimostrandosi, sin da subito, una delle serie tv più acclamate, tanto da essere acquisita molto presto da Netflix. 

Una serie dolorosa, a tratti commovente, che mostra, quanto in un mondo glitterato e nella piena esplosione della Ball culture, il fenomeno dell’HIV fosse così dilagante nella comunità gay e transgender. 

Erano gli anni di Vogue, di Madonna che si faceva strada come diva indiscussa ed icona della musica. Pose porta alla luce, nelle sue due stagioni, la quotidianità della comunità afroamericana di quegli anni, la quale si dimostra rivoluzionaria, franca e trasparente. Questo grazie anche alla scelta di Murphy di scegliere un cast composto da transessuali e ragazzi di colore in un’unica produzione televisiva, stratificandosi nella cultura degli emarginati e dei relegati ai margini socioeconomici della società, gli omosessuali, che trovano uno spirito di comunità nella moda e nelle gare di danza. 

Nelle ballroom, infatti, possono esprimere appieno il loro essere ed ogni sfida, a colpi di musica, mostra tutto il loro estro, veicolato dalle copertine patinate dei grandi magazine di moda.

Background tragici tra microcomunità e intolleranze 

Pose, pone l’attenzione sulle storie dei personaggi della serie che sono spesso simili: cacciati di casa, vivono in balia di sé stessi fino ad arrangiarsi per strada e nei parchi. L’unica risposta alla loro condizione è quella di trovare l’appoggio di una Madre, una performer senior, si potrebbe dire, che accoglieva questi giovani lgbt+ nelle loro case offrendogli non solo un tetto condiviso con piccoli nuclei, andando a creare una sorta di microcomunità, ma un grande supporto. L’unica cosa che chiedono in cambio è quella di partecipare alle competizioni, spesso veramente molto competitive. 

Blanca, il centro della storia che muove gli eventi

La serie parte proprio con lei, che decide di abbandonare la House of Abundance che l’ha ospitata, per seguire il suo sogno, ad ogni costo. Attorno a sé raccoglie altri reduci di quegli anni tormentati e frastagliati, tra cui Damon e Angel. La loro autenticità è il vero punto di forza della serie, che si alterna in costanti e continui colpi di scena in un intreccio di trama da far male. Gli anni ottanta offrono uno sfondo davvero variegato ed interessante e l’esplosivo mix tiene incollato allo spettatore dal primo all’ultimo episodio.  

 

Margherita Giacovazzi

Scrubs: la sit-com del futuro che rivoluzionò i primi 2000 | di M. Giacovelli

Scrubs è la serie.
Questo medical series è andato in onda a dal 2001 al 2010 ed è stato capace di rivoluzionare il concetto stesso di sit-com, rendendo venti minuti di leggerezza un inaspettato tripudio di emozioni. In poche battute si passa dal ridere a crepapelle al piangere a dirotto, poiché la quasi totalità delle scene sono in grado di coinvolgere lo spettatore. Ciò è possibile grazie a dei protagonisti credibili e nei quali ci si può facilmente riflettere: J.D., il protagonista, non è assolutamente il classico giovane medico belloccio e infallibile, ma è un ragazzo fresco di università che si fa prendere dal panico ad ogni catetere. Non conosce nulla della realtà ospedaliera, e sarà compito del dott. Cox guidarlo all’interno dei segreti del Sacro Cuore.

Scrubs: un mondo parallelo fatto di persone vere

Attorno ai due, si sviluppa un intero universo, fatto di dottori che si alternano in corsia, gag comiche al limite del realismo e diagnosi credibili. Questo è il vero punto di forza dell’intera serie: è realistica. Quando un paziente deve morire, indipendentemente dall’empatia che abbiamo sviluppato con lui, muore. Nel momento in cui viene presentato un personaggio, il suo carattere è direttamente influenzato dalla situazione in cui si trova. Questa componente così viva è il vero ingrediente segreto di questa sit-com. Sono persone, esseri umani in cui riusciamo a immedesimarci in toto.

I segreti dietro il medical più accurato di sempre

Questa connotazione è sicuramente merito degli sceneggiatori, che sono riusciti a creare, letteralmente, un mondo. Questo è stato possibile grazie alla consulenza di un vero dottore, che ha aiutato il regista a creare la maggior parte delle situazioni presenti all’interno della sit-com. A lui si devono sintomi e diagnosi e la decennale esperienza umana in campo medico è stata interamente riversata sui protagonisti, che sono stati in grado di rielaborare perfettamente il concept espresso.
A contribuire ulteriormente a costruire questa sensazione vi è la location: il Sacro Cuore, infatti, è stato realmente una struttura ospedaliera sino a metà degli anni ’90.

Margherita Giacovelli

Scandalo donazioni | Armani e Ferragnez |

Di recente sono stati pubblicati online i dati relativi alle donazioni fatte da privati come Armani e Benetton, direttamente al settore pubblico.

Giorni fa abbiamo pubblicato una notizia relativa alla campagna lanciata da Fedez e Chiara Ferragni per la raccolta fondi destinata al San Raffaele. L’azienda utilizzata per la gestione del denaro è GoFundMe che per gli utenti non residenti negli Stati Uniti fa fede alla sede irlandese.

Per dovere di cronaca bisogna dire che l’azienda sponsorizzata dai Ferragnez, nel ricevere le donazioni dilazionerà i versamenti dal conto PayPall ogni 25 del mese, trattenendo i costi relativi del 2,9%. Ma questo non è tutto, un’inchiesta sulla chiarezza e la trasparenza del sito ha rilevato che per ogni donazione effettuata vi è di default impostata una donazione alla stessa GoFundMe che varia dal 5 al 15% della donazione.

L’utente ha la possibilità di deselezionare la donazione, ma la maggior parte degli utenti non si è accorta di questo cosa. Correndo ai ripari, la StatUp californiana che paga le tasse in Irlanda ha spontaneamente donato quello che a tutti gli effetti sarebbe stato un “ricavo” al San Raffaele di Milano, comunque attenendosi alla modalità della trattenuta del 2,9%.

Purtroppo non sempre le spiegazioni dei meccanismi interni degli enti benefici sono spiegati per chi non mastica il linguaggio burocratico, fatto sta che la donazione diretta di Benetton e Armani è ad oggi il miglior sistema per assicurarsi che i soldi vengano destinati al settore pubblico per la gestione dei reparti in totale sicurezza.

Anche noi come Infernale Edizioni abbiamo deciso di devolvere una percentuale delle royalties dei nostri libri in maniera diretta al San Martino di Genova senza passare per intermediari.

GoFundMe ha sicuramente aiutato l’Italia, ma la chiarezza e la trasparenza sono doveri giornalistici che ogni testata deve divulgare per tenere informati i lettori e, soprattutto, i donatori eventuali.

 

Ferdinando de Martino

Mr Selfridge, la serie tv che tutti gli amanti del vintage dovrebbero vedere | M. Giacovelli |

Seduzione, shopping, amore e segreti. Queste sono le parole chiave per descrivere in breve gli intrighi di Mr. Selfridge, la serie tv che ha riportato in auge l’epoca vittoriana in chiave modaiola. 

Ispirata da un libro, quello di Lindy Woodhead, che ha fatto sognare i suoi lettori, pagina dopo pagina, immergendoli nel mondo dorato dell’imprenditoria inglese. 

Mr Selfridge è stato il volto del commercio dell’epoca, il precursore di quelli che oggi chiamiamo centri commerciali. 

Quattro stagioni che si sono susseguite dal 2013 al 2016, e, in ognuna delle quattro puntate, Harry, ha superato, step dopo step, l’ardua scalata verso il successo grazie al suo ingegno e a una grande faccia tosta. 

Ogni episodio mostra un’evoluzione, non sempre positiva, del suo personaggio, attorno al quale orbitano sua moglie Rose e la bella Ellen, in grado di deviare spesso e volentieri l’imprenditore, portandolo più e più volte a rompere il vincolo matrimoniale di fedeltà. In fondo, nessuno è perfetto e, spesso, la fama può portare a commettere errori. La vita perfetta, per un personaggio come Mr Selfridge, sarebbe troppo noiosa se non avesse nulla da recriminarsi. 

Harry Gordon Selfridge, l’uomo che inventò il detto “il cliente ha sempre ragione”

È stato proprio lui a decretare lo shopping come un vero e proprio fenomeno mondiale e questa serie tv è stata in grado di catalizzare l’attenzione degli spettatori questo boom commerciale in maniera egregia. Un’evoluzione che passa tra le mani di un visionario, carismatico e donnaiolo che è stato in grado di erigere le fondamenta dei gusti moderni. 

Oxford street è la culla che ospita la catena di negozi “Selfridge & Co”, l’attuale via della moda e del lusso londinese. Nonostante i soci siano presenti solo sulla carta e non risultino mai personalità esplosive ed influenti, partecipano passivamente ed in maniera assertiva alle decisioni del leader indiscusso, sino al punto di abbandonare gli affari al primo momento di crisi del grande magazzino. 

Dal capolavoro editoriale al piccolo schermo: Mr Selfridge è lo stimolo per i futuri imprenditori

Pur vivendo una realtà totalmente diversa e, nonostante gli ostacoli da superare si siano triplicati, chiunque dovrebbe guardare questa serie tv con grande attenzione. Non solo perchè incita a non arrendersi, nonostante le dinamiche private possano essere poco floride e, soprattutto, nonostante si debba farsi forza e proseguire da soli, controcorrente, quando tutti decidono di prendere la via più semplice. 

Mr Selfridge è il giusto connubio per gli appassionati del vintage, che non potranno fare a meno di adorare i costumi, gli abiti ed i profumi e le prime, piccole, conquiste femministe ma, principalmente, è la perfetta serie tv per chi ha un sogno e stenta a lanciarsi per paura di essere sopraffatto dalla massa. Quindi, non resta altro che spolverare i dispositivi e cercare la piattaforma in cui poter restare attaccati allo schermo per lasciarsi ispirare da questo drama in costume ed anche, dalla bravura attoriale di Jeremy Piven. 

 

Margherita Giacovelli

 

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SUITS | una stupenda serie a tempo determinato |

Cosa dire di Suits, se non che per molti è l’erede di Mad Man con tanto di citazioni a riguardo. La differenza sostanziale è che la serie incentrata sui pubblicitari americani ha avuto un perfetto inizio e un eccellente finale, al contrario di quella legale.

Suits, per via di spin-off, rinunce ai ruoli per matrimoni di reali e chi più ne ha più ne metta ha smesso di essere suite da un bel po’ di tempo.

Diciamocela tutta, il solo fascino di Harvey Specter non basta a tenere in alto lo show di USA Network.

Le prime stagioni erano brillanti, tecniche, intriganti e thriller. Chi non ha avuto le palpitazioni per la situazione instabile di Mike Ross e Rachel Zane.

La verità è che di Mad Man c’è n’è uno solo. Suits avrebbe potuto tranquillamente essere una di quelle serie da prendere come esempio e non il contrario. Purtroppo senza la suspense legata ai personaggi del cast delle prime stagioni non rimangono che gag di Louis Litt e frasi laconiche di Harvey.

Consigliatissima fino alla settima stagione, fingendo che il resto non esista.

Comunque non è da tutte le serie avere in copertina una duchessa o ex duchessa… insomma, Meghan Markle

Ferdinando de Marino

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Conte Macron | L’Europa deve rispondere

Sembra passato un secolo da quando i salviniani davano a Conte del burattino. Fatti fuori i suoi due amici Di Maio e Salvini, Il Primo Ministro italiano sta dimostrando un controllo eccellente della situazione tragica che il paese sta vivendo. Scivolone di Casalino con la CNN a parte.

Già ieri vi avevamo informato sulla decisione di Macron di omologarsi al modello conte di chiusura scuole e università, ma oggi è avvenuta una telefonata di stato tra il Premier francese e quello italiano. L’Europa deve rispondere in maniera sostanziosa. Il rischio è quello di rimanere in una situazione di stallo in cui questa grande famiglia a sfondo blu con tante stelle veda alcune di queste stelline come semplici mucche da mungere fino allo sfinimento.

La BCE ha già sentenziato che lo spread non si tocca, ma prima che la pandemia arrivi a rendere critiche le strutture di altre nazioni bisogna ottenere un segnale forte dall’Europa per rimanere all’interno della barca.

Un vecchio detto dice che “il pesce puzza sempre dalla testa” e questo potrebbe essere il caso, almeno per i cospirazionisti, d’inneggiare all’eventuale Italyexit.

I numeri continuano ad aumentare e i paesi cugini sembrano uniti contro il gigante europeo.

 

Ferdinando De Martino

Chelsa Manning tenta il suicidio | Assange sotto chiave | America 1 giornalismo 0

Chelsa Manning, ha tentato il suicidio dal centro di detenzione di Alexandria (virginia).

Obama aveva scarcerato Chelsa Manning, facendo ricadere tutte le accuse, relative alla fuga di oltre 700mila documenti segreti riguardanti gli Stati Uniti, diffusi poi dal sito di Assange.

Il motivo del nuovo arresto è dovuto alla volontà della donna di non partecipare ad un’inchiesta federale da lei giudicata incostituzionale ai danni di Julian Assange, attualmente detenuto in Inghilterra, processato per l’estradizione in USA.

Chelsa Manning sostiene che Julian Assange abbia insegnato al mondo a fare giornalismo e che chiunque possa essere processato, ma il processo in questione dev’essere equo. La destinazione del creatore di Wikileaks infatti sarebbe la Virginia, uno stato a maggioranza repubblicana con il più alto tasso di lavoratori nei reparti speciali di CIA e NSA, questo porterebbe un’eventuale giuria non solo a essere di parte nei confronti del giornalista e attivista, ma anche a vanificare il lavoro svolto dall’intera operazione Wikileaks per mostrare al mondo con occhio cristallino l’effettivo svolgimento dei fatti.

Mentre i giornali raccontavano la storia, Assange ha deciso di non raccontare bensì illuminare i fatti senza mettere tra il lettore e il fatto in sé nessuna opinione. Per questa ragione Chelsa Manning ha tentato di togliersi la vita alle 12.11 del 13 marzo.

Ferdinando de Martino

 

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Macron loda L’ITALIA | Modello Conte funziona | Covid19

Dalla Francia arriva un’inaspettata testimonianza di stima da Parte di Macron che, visti gli oltre 2200 contagi del covid19 ha deciso di adottare misure drastiche ispirandosi al modello Conte.

Così, mentre in Italia Salvini continua a denigrare l’operato del governo nel momento di coesione più importante della storia della seconda repubblica, dai colleghi francesi arriva un attestato di stima che non può che farci sperare di navigare verso la giusta direzione.

Macron sostiene che l’attuale pericolo per la popolazione over 70 sia solamente la prima ondata e ne attende una seconda rivolta ai giovani e al possibile contagio della fascia giovanile. Università e scuole chiuse.

Le elezioni dei sindaci si svolgeranno, invece, senza particolari restrizioni; unica pecca in un programma che poteva sembrare preventivamente lineare.

Ferdinando de Martino

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HOMELAND | Tutti amano Carrie | Recensione

Qual è il segreto di Homeland? Una serie che dura da otto anni e che anche dopo la scomparsa di uno dei personaggi principali riesce a mantenere suspense e ritmo in maniera ineccepibile.

Semplice: il segreto è Carrie Mathison o, per meglio dire Claire Danes.

L’unico vero motivo per cui guardiamo Homeland è che siamo tutti innamorati di Claire e speriamo che il suo personaggio bipolare faccia dal nulla l’amore con qualcuno, esattamente come la serie ha abituato i fan da svariati anni.

Che tu sia uomo, donna, trans o genderfluid non ha importanza tutti si innamorano di Carrie e tutti aspettano che mischi il lavoro della CIA con il suo piacere personale.

Siamo sicuri che gli sceneggiatori conoscano bene questo meccanismo perverso che giace dormiente nei nostri cervelli e lo utilizzano per continuare a produrre una stagione dopo l’altra. Purtroppo siamo arrivati all’ultima stagione e tra poco non potremo più vedere Claire Danes passare da una strage di stato a limonare uno studente di medicina.

 

Ferdinando de Martino

Uccidete Jennifer Aniston | Frase Shock dell’orco Weinstein

Il pubblico ministero ha richiesto 29 anni di reclusione per Harvey Weinstein, mentre la difesa vorrebbe scendere a 5.

Tra le prove saltate fuori, la frase Shock “Jennifer Aniston dovrebbe essere ammazzata”, detta in risposta alle accuse di stupro ai danni dell’attrice di Friends.

La battaglia, nata in Italia grazie ad Asia Argento che con il suo coraggio per prima ha aperto il vaso di Pandora sulle molestie del produttore americano, è arrivata agli sgoccioli ma continua a far parlare di sé per osservazioni come la precedente.

La Aniston smentì oltretutto i fatti, ma rimane l’osservazione del magnate cinematografico che ha terrorizzato il mondo per più di un decennio.

TOM HANKS POSITIVO AL CORONAVIRUS |Trump blocca voli

Nemmeno Hollywood sembra essere al sicuro, così Tom Hanks, noto attore e produttore americano, ha contratto assieme alla sua famiglia il coronavirus in Australia.

L’attore si atterrà alle misure di sicurezza per evitare il contagio e l’aggravarsi della situazione. Ha tranquillizzato i fan tramite il suo account Twitter.

Da Trump viene dettata una chiusura aerea per i voli provenienti dall’Europa. A rischio anche il campionato NBA che ha visto dei contagi al suo interno.

I riscontri economici sono solo momentanei secondo il presidente, mentre quelli salutari potrebbero essere devastanti.

 

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THE SINNER | Recensione | Netflix

Superare l’esordio con la sensazionale Jessica Biel nei panni di Cora era difficile e The Sinner avrebbe potuto fare la fine di molti altri prodotti devastati dalla mancanza di uno o più elementi del cast.

Questa seconda stagione affronta il tema delle sette sempre care agli spettatori. Bill Pullman è strepitoso nel ruolo del detective e incentrare sul suo passato una parte della trama ha sopperito ampiamente alla mancanza della Biel, che figura comunque all’interno dello staff produttivo.

L’elemento sorpresa anche questa volta non manca e bisogna ammettere che il prodotto USA Network è davvero di buona qualità.

Se cercate un thriller psicologico che affronti le vicende da più punti di vista, THE SINNER fa decisamente al caso vostro.

Consiglio di visionare la prima stagione e poi passare alla seconda, nonostante le due storie risultino slegate. L’interpretazione di Jessica Biel nella prima stagione è sublime.

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Deputato contagiato Claudio Pedrazzini | Nuove misure per la Lombardia

Conte incita alla chiusura in Lombardia di locali e mezzi con appoggio di destra, sinistra e sindacati uniti. Il primo contagio di un deputato Claudio Pedrazzini porterà il gruppo misto a non presentarsi in aula.

Chiudere i mezzi di trasporto sembra al momento una delle proposte migliori vista l’impennata delle statistiche dei contagi. Con i dati attuali in salita “Milano può resistere un’altra settimana” dice Fontana. La terapia intensiva sta vivendo un incremento del 700%.

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