Discutiarte| Spiegazione opera “4 Stoya” | di Ferdinando de Martino

4 Stoya

TITOLO OPERA: 4 Stoya (di Ferdinando de Martino)   DIMENSIONI : 35 X45   MATERIALI:  Acrilico su tela       DISPONIBILE: Per acquistare l’opera, conttatre l’indirizzo mail ferdidioniso@gmail.com

Quando ho deciso di lanciare Post-Er-Art, la sezione grafico/pittorica del blog, mi sono preoccupato di trovare un linguaggio ben preciso per le opere che sarei andato ad eseguire.

Lo scopo delle tele in questione è di “4 Stoya” in primis è il seguente: utilizzare il “modo di vedere” della Pop Art, focalizzando il linguaggio verso una differente concettualizzazione  del soggetto.

Da scrittore non mi basterebbe la riproduzione di un volto celebre con l’unico intento di proporre al pubblico un mood già riproposto da decine e decine di concept artistici. Dietro ad un volto dev’esserci una storia è questa, per quanto di nicchia possa essere, secondo me aiuta il soggetto ad esprimersi al cento per cento.

Il primo quadro di cui voglio parlare è proprio l’emblema di questo concept: 4 Stoya.

Stoya è una pornostar americana, famosa per essere sempre molto attiva negli ambienti culturali. Di recente questa diva del porno è diventata famosa per colpa di uno scandalo riguardante la sfera privata.

Dopo aver denunciato un abuso sessuale, subìto dall’allora fidanzato James Deen (anch’esso noto pornodivo), l’attrice ha subìto una serie di ironiche frecciatine sui social network di tutto il mondo. Frasi come -Uno in più o uno in meno che differenza fa?- o -Beh, tanto non le dispiace.- e -L’avrei stuprata io…- e chi più ne ha più ne metta.

D’un tratto, quel mondo americano che non fa altro che additare interi popoli come biechi fondamentalisti che riducono la donna ad un mero oggetto sessuale, privo di libero arbitrio, si è trasformato in una succursale della Santa Inquisizione, pronta a giudicare normale uno stupro ai danni di una donna che recita nel mondo dell’intrattenimento per adulti.

Il volto di Stoya è riuscito a mettere a nudo l’animo umano, per questo lo trovo decisamente interessante.

Ferdinando de Martino.