Non ti pago, ma ti do l’opportunità di farti conoscere | locali che non pagano gli artisti.

bar

Oggi voglio scrivere qualcosa di concreto e tangibile. Perchè la differenza tra un giornalista e un blogger è la seguente: i primi hanno un direttore editoriale e i secondi hanno le palle.

Vorrei dedicare questo articolo a tutte quelle tipologie di artisti che si sentono dire sempre la solita frase dai gestori dei locali che li assumono per i loro show.

Sì, perchè magari molti di voi pensano che i locali paghino gli artisti che suonano durante le loro serate, esattamente come pagano quelli che recitano o intrattengono il pubblico con un reading, ma no… la realtà dei fatti è differente.

L’attitudine dei gestori dei locali è la seguente: ti assumo, sfrutto i tuoi servizi e non ti pago… ma guadagno sulle birre che vendo.

Ovviamente la mia è una semplificazione, perchè la frase che solitamente utilizzano i gestori dei locali è più meno questa: non ti pago… ma ti do l’opportunità di fare conoscere la tua arte.

Adesso voglio dare un consiglio a tutti gli artisti che si trovano davanti a queste quattro righe, un piccolo stratagemma atto a vendicare ogni sopruso subito da parte dei geniali imprenditori in questione.

Quando vi viene proposto un “contratto” del genere, non fate i Che Guevara dell’arte, lanciandovi in mirabolanti discorsi, ma accettate l’ingaggio e sorridete.

Dopo aver accettato, telefonate a tutti i vostri amici, o ancora meglio, aprite un gruppo Facebook in cui spiegherete che al vostro concerto il locale offrirà da bere e da mangiare a titolo gratuito ad ogni invitato, senza alcun limite.

Sì, perchè così farete un favore al vostro datore di lavoro, esattamente come lui ha fatto con voi. Insomma, darete al gestore del locale l’opportunità di far conoscere ai vostri amici la sua cucina e le sue birre. Ovviamente il gestore del locale perderà un sacco di soldi e tempo a fare i panini, ma in fin dei conti anche voi avete perso un sacco di tempo a studiare musica, ad imparare le canzoni e a produrre un disco, no?

D’altro canto,  si lavoro per farsi conoscere, no? Mica per i soldi, giusto?

Quando andate dal meccanico a farvi aggiustare la marmitta, mica lo pagate… no? Gli dite -Hai visto che grande opportunità che ti ho dato? Eh… mi hai dimostrato di saper aggiustare una marmitta. Non sei contento?

NO… il vostro meccanico non è contento, perchè il vostro meccanico aggiusta marmitte per potersi comprare i panini al bar e non per permettervi di scorrazzare in giro per la città a sbafo.

Quindi, se volete organizzare una serata o un evento, sappiate che gli artisti si pagano esattamente come si pagano i camerieri, i meccanici, i brocker assicurativi e i muratori. Si pagano perchè sanno fare qualcosa che voi non sapete fare e vi pagano perchè voi sapete cucinare cose che loro non sanno cucinare.

Sono perfettamente consapevole del fatto che il mondo sarebbe un posto meraviglioso se l’economia non girasse attorno al denaro, ma da un po’ di tempo ho imparato che la realtà è un’altra.

Quindi, invito tutti i frequentatori dei locali ad uscire senza pagare le consumazioni da tutti quei locali che non pagano gli artisti per il loro duro lavoro.

Qualche volta è bello fare i punk.

 

Ferdinando de Martino.