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La MAFIA dell’editoria a pagamento | inchiesta

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L’editoria a pagamento è un tema estremamente scottante per il mondo della carta stampata.

Da scrittore credo che la miglior modalità di difesa sia quella di definire alla perfezione il proprio nemico
e quando il nemico in questione è l’editoria a pagamento, dovremmo sentirci tutti liberi di definire tali case editrici:
Mafia.

Partiamo dal presupposto che scrivere è un lavoro e nessuno dovrebbe pagare per lavorare.

La metodologia delle case editrici a pagamento o doppio binario (ovvero, quelle case editrici che offrono servizi d’editoria a pagamento non) è la seguente: prendi i soldi e scappa.

Ogni scrittore avrà modo d’imbattersi in papponi del genere nel corso della sua carriera e l’unico modo per combattere questa mafia è il denunciare i mafiosi.  Non si parla di una denuncia alla polizia o cose del genere, quanto più di un semplice sputtanamento mediatico.

Viviamo nell’era di internet e se Assange ha insegnato qualcosa al mondo è che le libertà del web è universalmente accessibile anche al più piccolo degli uomini. Qui si tratta di scrivere una storia sacra, come in Davide contro Golia.

Sputtanare i mafiosi pubblicando le loro mail sul web equivale a mostrare al mondo quanto questi piccoli bulli di quartiere siano effettivamente piccoli all’interno dell’oceano del mondo digitale, mondo che è a tutti gli effetti l’unico in grado di metterli in ginocchio.

Muoversi attraverso i nuovi canali è la base di una piramide che renderà omaggio nostri sforzi. Gestire un blog o una testata internet, un memoriale o quant’altro regala a chiunque la possibilità di dire la propria opinione, facendo sentire al mondo voci che nessuno avrebbe potuto ascoltare seguendo i canali tradizionali.

Il web che piace a me è una fucina d’artisti che creano giornalmente decine e decine di racconti per far conoscere al pubblico il loro lavoro e le loro ambizioni.

Dimenticatevi del mondo esterno e attaccatevi ad un computer. Bloggate come se non ci fosse un domani. Seminate la vostra voce come mine antimafiosi nel cyberspazio e prima o poi qualche Golia di circostanza cadrà ai nostri piedi.

Scrivere può essere una salvezza. Esistono molti lavori oltre al blogging personale, come il ghostwriting e il copywriting, lavori che danno la possibilità di creare uno o più stili differenti, imparando a tutti gli effetti un mestiere nuovo: quello dell’artigiano della parola.

Guadagnare scrivendo per altri dà la possibilità di entrare nel sistema o in una comunità di altri autori che come te cercano di arrivare a fine mese senza ammazzarsi. Essere uniti è la base di tutto.

Writer’s dream ha stilato coraggiosamente una lista degli editori a pagamento e  a doppio binario, grazie agli scrittori che hanno raccontato le loro esperienze e questo è lodevole, ma la lotta deve continuare.

Ogni E-book pubblicato su Amazon o in un blog è una ferita indotta ai mafiosi che giorno dopo giorno stanno iniziando a vedere il pavimento attorno a loro sgretolarglisi da sotto i piedi.

Commentare quest’articolo con le vostre esperienze aiuterà gli autori del futuro ad imbattersi subito in una casa editrice seria, fermando così i Totò Riina della carta stampata.

La nostra voce si muove su canali privi di censura e questo è il miglior modo di sfruttarla.

Editoria a pagamento = MAFIA

Ferdinando de Martino.

Scia di sangue in alto mare | UN ESORDIO SPETTACOLARE.

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Navigare nel cyberspazio è un po’ come gironzolare in un vecchio mercatino di libri e dischi usati, la differenza è che i prodotti che puoi trovare nel mondo virtuale sono spesso nuovi.

Dio solo sa quanto ami la produzione indipendente del web e oggi voglio parlarvi di un prodotto eccezionale, realizzato da due autori giovani e promettenti: Cristian e Veronica Papillo.

Questo romanzo è un gioiellino della letteratura italiana e va a dimostrare che nel nostro paese c’è ancora qualcuno in grado di scrivere un libro senza aver fatto prima il D.J., l’attore o il Grande Fratello.

SCIA DI SANGUE IN ALTO MARE è un giallo, è un thriller psicologico, è un noir e anche un libro con delle forti tendenze erotiche, insomma, è tutto ciò che dovrebbe essere un buon libro.

Come molti di voi sapranno, sono un amante della costruzione dei personaggi e in questo lavoro ho riscontrato una capacità di struttura del personaggio impressionante.

Ogni comparsa, protagonista o personaggio ricorrente è descritto nei minimi dettagli caratteriali in maniera concisa e mai prolissa. Per uno scrittore questa capacità è traducibile in un semplice termine: talento.

L’universo creato da Veronica e Cristian è un universo cupo e ironico, dove nulla è ciò che sembra e l’amore rappresenta ancora una via di fuga dalla realtà.

Pagina dopo pagina, questi due autori faranno a pezzi le vostre elucubrazioni, stravolgendo la storia e giocando con la visione d’insieme come se alle loro spalle avessero almeno una decina di romanzi. Credetemi, trovare delle perle come questo libro nel web, restituisce a noi avidi lettori di letteratura con le palle, una nuova speranza.

Pur essendo in promozione col mio ultimo libro, non posso fare altro che consigliarvi la lettura di questo straordinario romanzo d’esordio.

Attualmente sono riuscito a mettermi in contatto con gli autori e spero di riuscire ad intervistarli per analizzare il loro lavoro al microscopio.

Sono estremamente curioso di scoprire come siano riusciti questi coniugi a partorire un libro così ben strutturato al primo colpo, perché sin dalle prime pagine l’impressione che ho avuto è stata quella di trovarmi davanti ad una coppia di autori ultra-navigati.

 

 

Ferdinando de Martino.

UROBORO | il nuovo romanzo di Ferdinando de Martino (cioè io).

Gentili lettori, amici e conoscenti, sono felice di poter comunicare una nuova notizia agli affezionati dell’infernale.

Al momento mi trovo impegnato a leggere le bozze corrette del mio nuovo romanzo “UROBORO”. Ebbene sì, un nuovo romanzo è in arrivo e sono molto contento di parlarne con voi.

Ho iniziato a scrivere “UROBORO” in maniera molto metodica e razionale, cambiando le mie abitudini e i miei ritmi lavorativi. La prima stesura mi ha portato via circa sette mesi di lavoro; sette mesi in cui ho dedicato a questo progetto quattro ore giornaliere.

L’unica cosa che posso dire a riguardo di questo nuovo percorso è che la persona che ha iniziato a scrivere questo libro non è la stessa che l’ha terminato. Lavorare a questo progetto mi ha cambiato radicalmente e non parlo di cambiamenti positivi o negativi, qui si parla semplicemente di cambiamenti.

Ho riversato in questo progetto tutte le mie energie come mai avevo fatto prima, forte della pazienza che VOI avete avuto nei miei confronti e nei confronti del mio lavoro.

Chi legge questo blog in cui ho postato decine di racconti gratuiti, chi ha comprato i racconti in formato e-book, chi ha comprato i miei precedenti romanzi e soprattuto grazie a tutti quelli che mi hanno scritto le loro impressioni e le loro osservazioni tramite Mail; è grazie a tutta questa gente che ho trovato la forza di dedicarmi ad un progetto così impegnativo.

Per la prima volta ho sentito il peso di non deludere e se da un lato questa cosa mi ha quasi distrutto, dall’altro lato mi ha fatto sentire quasi un’immortale. A qualcuno potrebbe sembrare una sciocchezza, ma i vostri commenti, le vostre mail, le vostre telefonate e i vostri consigli mi hanno cambiato profondamente, dandomi una forza spirituale senza precedenti.

Ogni volta che avete letto un mio racconto, anche se l’avete ritenuto un racconto di merda, avete accolto nella vostra mente quello che per me rappresenta un figlio. Avete adottato i miei figli ed io non ve ne sarò mai grato abbastanza.

Il web mi ha insegnato anche a non essere un morto di visualizzazioni, perchè tra un morto di visualizzazioni e uno squalo dell’editoria c’è pochissima differenza.

Proprio per questo ci tengo a precisare una cosa che mi preme particolarmente. Non intendo assolutamente  radicarmi in un settore editoriale e stop; il mio lavoro continua, seguendo come al solito la mia etica di pensiero (giusta o sbagliata che sia). Ho intenzione di dividere la mia carriera tra le pubblicazioni e i progetti indipendenti. Il mio mestiere è il produrre materiale, fine. Quando qualcuno mi propone un buon contratto, accetto e quando nessuno me lo propone… mi muovo di conseguenza  per creare qualcosa d’indipendente.

Questo è il mio modo di lavorare ed è l’unico che conosco. Probabilmente non farò mai i milioni, ma per me il lettore rimane l’epicentro della storia.

Odio tutti quegli scrittori che tendono a distaccarsi dai propri lettori. Li reputo scialbi.

Per quanto riguarda “UROBORO”, posso ritenermi contento del fatto che non sia un lavoro indipendente perché sentivo in prima persona la necessita di un editing canonico per l’opera.

Quindi… grazie a voi.

Spero vivamente che chi comprerà UROBORO non rimarrà deluso.

 

Ferdinando de Martino.

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Uno scrittore contro SCIENTOLOGY. di Ferdinando de Martino

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Eccomi qua, un tempo le giornate di uno scrittore erano suddivise in metodiche bevute, chiacchiere assordanti ed attimi di segregazione spirituale davanti alla tastiera.

Come molti di voi sanno, ho da poco terminato un nuovo romanzo, attualmente in fase di correzione, revisione ecc. ecc. e quindi, ho ripreso la mia attività di blogger. Attività pagata qualche misera manciata di centesimi che regala al piccolo pubblico di questo portale, molti racconti gratis e articoli.

Il pubblico è libero di leggere i miei racconti gratuiti o di acquistare i miei libri, questo fa si che la mia carriera e tutto il mio operato sia gestito esclusivamente dal sottoscritto, in quanto questa su cui vi trovate in questo momento non è una testata stipendiata da qualche ente, privato o pubblico che sia; questo sito, vive sui libri che comprate, sui racconti che leggete e sulla pubblicità che fate se e quando ri-postate i miei articoli. Credetemi, non ci si fanno i milioni.

Essendo libero da impegni contrattuali, sono automaticamente libero di scrivere qualsiasi cosa mi passi per la testa, come ad esempio l’articolo su L. Ron Hubbard(http://linfernale.altervista.org/l-ron-hubbard-scientology-dianetica-narconon-minnie-topolino/), articolo che ha attirato alcuni esponenti della cricca di Scientology.  Ovviamente ho risposto agli insulti e agli attacchi verbali alla mia persona, postando le mail che giudicavo corrette e non postando quelle che giudicavo non adatte al pubblico.

Per mail “corrette” intendo ovviamente quelle che esprimevano un opinione contrastante alla mia, opinioni che accolgo da sempre volentieri, mentre per “non corrette” intendo quelle troppo volgari, nonostante abbia inserito anche una mail abbastanza “colorita” veniva espresso il singolare parere  -chi muove certe critiche dovrebbe essere defenestrato dal ventesimo piano-.

Ho avuto ad esempio occasione di discutere bene con alcuni e male con altri. Questo è il web e questo il giornalismo 2.0. fatto dai blogger e dagli scrittori che spesso sono mossi, al contrario dei giornalisti di professione, dalla semplice passione.

Personalmente sono è rimango uno scrittore che si diverte da anni a gestire un blog che quasi sempre produce materiale GRATUITO per i suoi lettori, come ad esempio la mia nascente serie Giallo Fascista (/http://linfernale.altervista.org/giallo-fascista-episodio-1-audioromanzo/).

Avendo, però, aperto un portale pubblico in cui spesso mi occupo di giornalismo letterario e non, sarò sempre pronto al confronto con associazioni che non rispettano quella che secondo me è l’etica tolstoiana della mia visione del mondo. Visione che, appunto, rimane mia e quindi… opinabile.

Non saranno di certo delle multinazionali del pensiero New Age ad intimorirmi, defenestrazioni a parte. Buona vita a tutti.

Ferdinando de Martino.

 

per comprare i miei libri :

LUCI SPENTE: http://ilbaccanalediferdi.altervista.org/blog/il-mio-ultimo-romanzo-luci-spente/

IL DEBILION: http://ilbaccanalediferdi.altervista.org/blog/per-comprare-i-miei-libri/

IL LIBRO DELLE STREGHE: http://ilbaccanalediferdi.altervista.org/blog/il-libro-delle-streghe/

PER LEGGERE TUTTI I MIEI RACCONTI :

http://linfernale.altervista.org/bibliografia-approssimata-racconti-romanzi/

 

Troppo terrone per gli americani, troppo americano per gli italiani. JOHN FANTE.

John Fante (Denver 1909, L.A. 1983) è stata la voce di una di quelle americhe impegnate a sopravvivere all’incubo americano, in un mondo in cui non si faceva altro che parlare dell’America e del suo sogno.

I suoi lavori, carichi di rabbia e vittimismo, sono una denuncia all’animo umano con la sua debolezza e la sua forza intrinseca.

Italiano d’origine, non riuscì mai a superare il suo dramma personale di “terrone” americanizzato.

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Il suo romanzo d’esordio sarà Aspetta primavera Bandini, sebbene “La strada per Los Angeles” risulti a tutti gli effetti il primo lavoro scritto dall’autore.

Questo ciclo si conclude con il capolavoro assoluto “Chiedi alla polvere”, opera che lo consacra tra i mostri sacri della letteratura mondiale.

Il lavoro di Fante è una continua beffa ai danni del buon senso di una nazione talmente grande da non riuscire a concentrarsi sulla piccolezza dei suoi abitanti. Il tema centrale del suo immaginario è proprio quell’America che tanto amava e tanto odiava, mentre in lontananza vi era un’Italia che non era mai riuscito realmente a vivere.

Troppo terrone per gli americani e troppo americano per gli italiani.

Costretto a scrivere sceneggiature per mantenere la famiglia, non abbandonerà mai la sua attitudine narrativa, sfornando lavori come “La confraternita dell’uva” e a “Ovest di Roma”.

La riscoperta delle sue opere, avviene quando in età avanzata, cieco e costretto sulla sedia a rotelle per via dell’amputazione delle gambe a causa del diabete, lo scrittore Charles Bukowski costringe la sua casa editrice a ristampare le opere di Fante.

Grazie al gesto di Bukowski, Fante rivive una parvenza di quel successo che in vita non ottenne mai realmente, nonostante la cruda bellezza dei suoi libri.

Fante apparteneva a quella tipologia di scrittori capaci di ispezionare l’animo umano con un sorriso beffardo sulle labbra. Un sorriso classico di noi italiani. Il sorriso di Fante, davanti a tutti quegli yankee privi di talento.

Gli autori POPolari, fanno male al cervello?

Giudicare una persona dai suoi gusti letterari, per quando mi riguarda, è un’attitudine estremamente maleducata. Ogni lettore ha un suo personale rapporto con la letteratura e ritengo che questo debba essere preservato dal giudizio della massa; detto ciò, mi piacerebbe esprimere un concetto che mi sta veramente a cuore e nel farlo, spero di non ferire la sensibilità di nessuno.

Non credo ci siano autori di serie A e autori di serie B, l’arte è un campo del tutto soggettivo quindi, spesso, gli unici parametri di giudizio che abbiamo dalla nostra parte sono: il gusto personale e le vendite delle copie dei singoli scrittori.

Porterò adesso ad esempio due autori estremamente popolari, il primo, Stephen King e il secondo, sarà il nostro connazionale Fabio Volo.

Stephen King è ad oggi uno degli scrittori più tradotti al mondo e dai suoi lavori sono state tratte numerose trasposizioni cinematografiche e televisive. Ogni libro di King entra a pieno merito nella classifica dei bestseller, questo ha portato l’autore americano alla stesura di uno dei più famosi manuali sulla scrittura creativa in commercio, dal titolo On writing.

Personalmente conosco decine e decine di estimatori di King, uno di questi è un artista di un settore diverso dal mio, ovvero, quello musicale. Avendo molta confidenza con questa persona, più e più volte nel corso degli anni, mi sono ritrovato a fargli notare quanto mi stupisse questa sua passione per l’autore in questione.

A stupirmi non era tanto la sua devozione verso i lavori di King, quanto più il fatto che una persona così immersa nel settore artistico potesse apprezzare le opere di un autore così schiettamente pop.

Una sua risposta su tutte è riuscita ad esprimere un concetto estremamente semplice, concetto che racchiude tutto ciò che concerne il mondo della letteratura pop.

Mi trovai a chiedere a questo carissimo amico -Hai letto l’ultimo libro di King?- e la sua risposta fu -No… non posso più leggerlo.
Al che domandai, incuriosito -Cosa vuol dire che non puoi più leggerlo?

-Vuol dire che ho letto Fante e Bukowski e adesso… beh, adesso non riesco più a vedere King come uno scrittore.

Vi prego adesso di non affilare gli artigli, non intendo assolutamente dire che King non sia uno scrittore, ricordate che la persona che scrive queste parole conta nel mondo editoriale meno di un moscerino, messo a confronto con King.

Quello che voglio dire è che molto spesso le persone che trovano affascinanti le opere di King non si sono mai rapportate con i grandi classici che hanno portato la carta stampata alla letteratura contemporanea. Con questo non intendo dire che chi ama King, ignori al contempo la totalità della letteratura, quello che voglio dire è che a livello statistico troverete più persone che dopo aver letto Dostoevskij non saranno in grado di leggere King che il contrario.

Ovviamente conosco centinaia di autori, alcuni dei quali anche personalmente, che amano King pur avendo letto molto di più del sottoscritto, ma gli scrittori non fanno testo, in quanto per fare lo scrittore, Stephen King è un autore che ognuno dovrebbe avere nel suo carniere.

King piace, vende e soprattutto è trasposto, quindi si può aggiudicare l’etichetta di scrittore POP laddove pop, sta per popolare.

Un altro autore POP è il nostro Fabio Volo, autore che tutti gli intellettuali continuano a bistrattare, accrescendo ancora di più la sua fama. Personalmente non sono riuscito a leggere più di due pagine di un libro di Fabio Volo senza pensare al suicidio, ma il gusto è un fattore del tutto personale e per fare una buona critica ad un fenomeno di massa, occorre ragionare a mente lucida.

Esistono autori POP che sono stati considerati tali solamente dopo il trapasso, primo fra tutti Edgar Allan Poe. Ricordiamo che Poe è morto in un ospedale di Baltimora, in povertà, senza essere nemmeno riconosciuto ne dai medici ne tantomeno dalle infermiere.

Abbiamo quindi su di un tavolo immaginario due autori POP, Fabio Volo ed Edgar Allan Poe. Quello che voglio invitare a fare ad un eventuale lettore è un semplice esperimento, ovvero, il leggere uno dei libri di Fabio Volo.

Una volta terminata la lettura, l’eventuale lettore dovrebbe cimentarsi nel leggere “La caduta di casa Usher”, di Poe. Una volta terminati entrambi gli autori, dovreste prendere tra le mani un secondo libro di Fabio Volo e provare poi a leggerlo.

A questo punto, dovreste avere le armi giuste per paragonare i due autori POP e molto probabilmente, il resto lo farà il vostro giudizio.
Come spiegavo all’inizio di questo articolo, l’unico parametro che abbiamo per giudicare uno scrittore è il nostro personale gusto; non esistono critici, giornalisti o blogger in grado di decidere per noi.

Spero con questo mio articolo di non aver offeso nessuno, in caso contrario, spero possiate perdonarmi o anche insultarmi; d’altro canto il web è una piazza multimediale dove chiunque può parlare e chiunque può finire alla gogna.

Ferdinando de Martino.

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