Siamo tutti Madre Teresa | Tiziana Cantone | l’ipocrisia dei giornali | di Ferdinando de Martino

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Allora, cari leoni da tastiera e giornalisti carichi a pallettoni, vogliamo fare un gioco?

Le regole sono queste: scriviamo quello che realmente pensiamo, evitandoci discorsi retorici ed ipocriti, atti solamente a far sciogliere i cuori di un intero paese che non faceva altro che stampare magliette con scritto “bravoh” fino a due giorni fa.

Sono profondamente infastidito da chi è in grado di partorire titoli come “Cari maschietti, Tiziana si è uccisa per colpa vostra”, quindi vorrei spiegare bene quello che sento, senza essere per forza politicamente corretto o uno scrittore cuccioloso dal cuore di pastafrolla.

Partiamo dall’immagine pubblica. Fino a qualche anno fa solamente le star avevano un’immagine pubblica che finiva per danneggiare o migliorare la loro carriera, ma con l’avvento dei social network tutti noi abbiamo iniziato ad avere una nostra visione esterna, del tutto simile all’immagine pubblica di una rockstar.

Adesso, immaginiamo che tizio X vada ad un colloquio di lavoro come dog-sitter e che i suoi datori di lavoro, prima di assumerlo, decidano di dare un’occhiata alla sua pagina Facebook. Fin qui niente di male.

Immaginate però che tizio X abbia un profilo Facebook pieno di foto di lui intento ad uccidere cani e, qui sta il centro nevralgico della questione,  che le foto siano state fatte da lui in persona.

In parole povere, se ammazzi cani è un conto, ma se sei così stupido da farti delle foto da solo mentre lo fai, per poi metterle su internet… sei un cretino.

I vip hanno dei paparazzi che gli rovinano la vita, mentre tizio X la vita se la sta rovinando da solo, per pura stupidità.

Adesso torniamo al punto. Smettiamola di beatificare ogni cosa, perchè quello che è successo a Tiziana Cantone è terribile, ma non è colpa di chi ha trasmesso i video, non prendiamoci in giro.

Quando leggete frasi tipo il vigliacco, gli stronzi, i maledetti, state leggendo merda e non giornalismo.

La realtà dei fatti non è quella che vi stanno propinando i telegiornali, in quanto questi non vogliono altro che creare un Bella e la bestia mediatica, in cui la ragazza era un’ignara fanciulla che voleva solo divertirsi e noi uomini un branco di assaltanti senza Dio. NO, la ragazza in questione non era inconsapevole del fatto  di trovarsi davanti ad una telecamera, perché nei primi venti secondi di ripresa del primo video, dice chiaramente -Stai facendo un video? Bravo.- , dopodiché spiega quanto vuole fare soffrire il suo ragazzo e quanto le piaccia essere trattata da troia, il tutto guardando fissa la telecamera.

Dopo questo primo video ne sono stati fatti altri due e i look erano differenti, quindi non era inconsapevole del fatto, ma compiacente e come tutte le storie analoghe a questa, la depressione arriva solamente quando poi i video giungono alla massa e quindi alla famiglia.

La sofferenza è vera e reale, ma non è dettata dall’uscita del video in sé, ma dalla semplice consapevolezza che ne consegue negli occhi dello spettatore: ah, questa ragazza ha fatto tre video porno.

Non si può fuggire da quello che si dice o si fa, ma le nuove generazioni non hanno ancora capito la potenza del mondo mediatico e questo è il vero problema: le persone sono stupide.

Le persone vogliono vedere Tiziana umiliata, vogliono deriderla, stampare una maglietta con sopra la sua frase celebre e infine beatificarla dopo il suicidio.

Tiziana, invece, voleva umiliare il suo fidanzato, facendosi riprendere consapevolmente per tre volte da una telecamera mentre lo tradiva e se il video non fosse mai approdato su internet non se ne sarebbe pentita, ma avrebbe continuato a guardare la sua performance, prendendo in giro il suo fidanzato, perchè all’interno del primo video gli “attori” non fanno altro che ripetere quanto sia cornuto il fidanzato di lei e questa non è una cosa inconsapevole, gente.

Ogni foto di Tiziana presente su internet è sexy, ma non sono stati dei paparazzi a scattare le immagini in questione, bensì lei stessa, quindi il rimorso creato dall’eco mediatica che additava la povera ragazza non è colpa del pubblico, ma della ragazza che non faceva altro che mostrare un solo lato di sé.

È terribile da dire, ma una persona deve capire che se tradisce il proprio partner mentre le stanno facendo un video, dovrebbe dire chiaramente -Smettila di fare il video, perchè potrebbe finire male.

La razione della povera Tiziana è stata: figo, facciamone altri tre.

È sbagliato mettere online un video porno senza chiedere il permesso alla star, ma è anche vero che i video porno si fanno esclusivamente per essere messi online con titoli tipo “La zoccola si fa dare” solo per umiliare la donna.

L’unico messaggio che dovrebbe passare da questa situazione è il seguente:

Se non vuoi che il mondo pensi a te come ad una pornostar, non devi fare video porno con persone che parlano un italiano stentato.

Sono profondamente rattristato dalla morte di Tiziana, ma la colpa di questa non è dei maschietti, esattamente come la morte di Kurt Cobain non è colpa di produttori di fucili.

Per la morte del giornalismo in Italia, invece, forse la colpa è anche dei giornalisti del Mattino.

Ferdinando de Martino.

1 Commento

  1. Maurizio

    La colpa è anche di un ambiente che per certi argomenti è rimasto (o è tornato) ad un medioevo che non ha niente da invidiare ai mussulmani

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