Scrittura creativa | IL TEMPO PER SCRIVERE | di Ferdinando de Martino.

pnl

Partiamo da un presupposto: per molti scrittori, scrivere un romanzo o un racconto è un punto d’arrivo, mentre per me è un allenamento.
Scrivere è la preparazione ad un evento sportivo che non verrà mai disputato. Allenarsi senza avere una reale motivazione.
Molto spesso sento gli autori della mia generazione spiegare della loro continua mancanza di tempo da dedicare alla scrittura. Ovviamente questo discorso è applicabile a molte altre tipologie di forme d’arte, anche se la scrittura è a livello oggettivo quella che necessita di minori mezzi per la sua realizzazione.
Un computer o, se vogliamo stringere all’osso, un foglio ed una penna è tutto ciò che serve per scrivere.
Ma veniamo al tempo.
Come fai a scrivere in continuazione? Questa è una domanda che ho sentito molto spesso e, per quanto possa sembrare banale, la risposta è: scrivendo in continuazione.
Trovo iper-ridicolo dover realmente affrontare una discussione del genere, ma anche questo fa parte della letteratura.
Quando scrivere?
Innanzitutto, il mio consiglio spassionato a chiunque si ponga questa domanda è di non scrivere, perchè se un individuo senza disturbi mentali eccessivi arriva a porsi una domanda del genere, vuol dire che non è ben motivato e la motivazione è tutto.
Ma senza dilungarmi oltremodo, andrò a rispondere.
Sempre. Scrivete sempre.
Quando i vostri amici vanno a ballare, scrivete. Non volete fare i ballerini, ma gli scrittori.
Quando i vostri amici vanno al mare, scrivete. Non volete fare il mare, ma gli scrittori.
Quando i vostri amici andranno a Copagabana, scrivete. Al loro ritorno loro avranno un sacco di diapositive che nessuno vorrà vedere e voi avrete terminato un romanzo, perchè volete fare gli scrittori e non i turisti.
Quando i vostri amici andranno a cena fuori, voi sarete dall’altra parte del muro a lavare i piati o fare il cameriere, perchè per scrivere dovrete lavorare fino a sfiancarvi, per poi tornare a casa e riprendere a lavorare davanti alla tastiera.
Quando non avrete più idee in testa, fermatevi e andate a fare dell’altro; una birra con gli amici, una partita a biliardo, andate a donne, al parco col cane, al cinema, insomma… svagatevi, perchè per scrivere bisogna anche un po’ vivere. Magari leggetevi una sessantina di libri all’anno, visto che nella vita volete scrivere.
Non allontanatevi mai dalla vita, perchè quando si è troppo lontani dalla vita, si è agli antipodi dell’arte e a nessuno interessa un’opera pretenziosa, scritta da qualcuno che non parla la lingua dell’empatia. Ricordate che la gente vuole la verità e anche allora, dei libri non gliene fregherà un cazzo a nessuno.
Anche davanti a questo scenario dovrete continuare a scrivere. Quando i calli alle mani vi bruceranno e le ginocchia inizieranno a cedervi… scrivete.
Ogni volta che direte -Non ho tempo per scrivere.-, pensate a tutte quelle volte in cui vi siete rincoglioniti davanti al televisore, quando potevate scrivere o a quando avete passato quattro ore ad abbronzarvi, quando potevate scrivere.
Pensate a Cèline e a tutti quelli che si facevano un culo a strisce, mangiando pane, odio e cipolle per poi tornare a casa e iniziare quel lavoro infame che molti chiamano: scrittura.

Ferdinando de Martino