Wayward Pines | La serie “stranamente” bella.

Con Wayward Pines, il ritorno delle serie televisive ben concepite è servito.

Basta guardare il primo episodio per sentirsi rapiti da una trama che, pur servendosi di un citazionismo estremo, è accattivante e ben studiata a tavolino.

Il primo punto a favore di Waywar Pines è che la suddetta serie è auto conclusiva e Dio solo sa quanto io ami le serie auto conclusive.

Molte delle serie televisive che ho adorato, sono terminate in una serie di cliché già visti e sentiti in milioni di altre produzioni tirate per le lunghe dai nazi-network dell’intrattenimento.

Wayward Pines inizia con un’atmosfera molto simile a Twin Peaks, tutto  ricorda quelle situazioni lynchane, ma non mi dilungherò sulle svariate similitudini tra i due prodotti.
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La serie è tratta dalla trilogia di romanzi di Blake Crouch, ispirati appunto a Twin Peaks, ma le similitudini con tale prodotto finiscono praticamente subito, in quanto la trama dello show capovolgerà la sceneggiatura a tal punto da creare una sorta di frullato di generi televisivi.

I colpi di scena sono scioccanti e Mat Dillon si dimostra, come sempre, un attore capace di vivere un ruolo sulla propria pelle, senza mai sfociare nella macchietta. All’interno della serie sono presenti numerosi volti noti di Hollywood, quali Juliette Lewis, Carla cugino, Shannyn Sossamon e Terrence Howard.

Il filone narrativo è frammentato ed elaborato per minare le sicurezze dello spettatore che si sentirà coccolato da una sensazione di possibile presa per il culo (come in Lost), tuttavia, questo prodotto risponderà ad ogni vostra domanda, spiegando ogni singolo dettaglio all’interno della storia (che poi è quello che non è successo in Lost).

Ibrido tra Lost e Twin Peaks, dalle atmosfere cupe ed inquietanti, non risparmia al pubblico anche quel po’ di azione ed esplosioni tanto amate dagli americani.

Wayward Pines è senza dubbio uno show che vi consiglio di visionare, soprattutto se siete dei fanatici di David Lynch.

 

Ferdinando de Martino.