Uno scrittore contro SCIENTOLOGY. di Ferdinando de Martino

10177408_1532032917043989_6768270658600354779_n

Eccomi qua, un tempo le giornate di uno scrittore erano suddivise in metodiche bevute, chiacchiere assordanti ed attimi di segregazione spirituale davanti alla tastiera.

Come molti di voi sanno, ho da poco terminato un nuovo romanzo, attualmente in fase di correzione, revisione ecc. ecc. e quindi, ho ripreso la mia attività di blogger. Attività pagata qualche misera manciata di centesimi che regala al piccolo pubblico di questo portale, molti racconti gratis e articoli.

Il pubblico è libero di leggere i miei racconti gratuiti o di acquistare i miei libri, questo fa si che la mia carriera e tutto il mio operato sia gestito esclusivamente dal sottoscritto, in quanto questa su cui vi trovate in questo momento non è una testata stipendiata da qualche ente, privato o pubblico che sia; questo sito, vive sui libri che comprate, sui racconti che leggete e sulla pubblicità che fate se e quando ri-postate i miei articoli. Credetemi, non ci si fanno i milioni.

Essendo libero da impegni contrattuali, sono automaticamente libero di scrivere qualsiasi cosa mi passi per la testa, come ad esempio l’articolo su L. Ron Hubbard(http://linfernale.altervista.org/l-ron-hubbard-scientology-dianetica-narconon-minnie-topolino/), articolo che ha attirato alcuni esponenti della cricca di Scientology.  Ovviamente ho risposto agli insulti e agli attacchi verbali alla mia persona, postando le mail che giudicavo corrette e non postando quelle che giudicavo non adatte al pubblico.

Per mail “corrette” intendo ovviamente quelle che esprimevano un opinione contrastante alla mia, opinioni che accolgo da sempre volentieri, mentre per “non corrette” intendo quelle troppo volgari, nonostante abbia inserito anche una mail abbastanza “colorita” veniva espresso il singolare parere  -chi muove certe critiche dovrebbe essere defenestrato dal ventesimo piano-.

Ho avuto ad esempio occasione di discutere bene con alcuni e male con altri. Questo è il web e questo il giornalismo 2.0. fatto dai blogger e dagli scrittori che spesso sono mossi, al contrario dei giornalisti di professione, dalla semplice passione.

Personalmente sono è rimango uno scrittore che si diverte da anni a gestire un blog che quasi sempre produce materiale GRATUITO per i suoi lettori, come ad esempio la mia nascente serie Giallo Fascista (/http://linfernale.altervista.org/giallo-fascista-episodio-1-audioromanzo/).

Avendo, però, aperto un portale pubblico in cui spesso mi occupo di giornalismo letterario e non, sarò sempre pronto al confronto con associazioni che non rispettano quella che secondo me è l’etica tolstoiana della mia visione del mondo. Visione che, appunto, rimane mia e quindi… opinabile.

Non saranno di certo delle multinazionali del pensiero New Age ad intimorirmi, defenestrazioni a parte. Buona vita a tutti.

Ferdinando de Martino.

 

per comprare i miei libri :

LUCI SPENTE: http://ilbaccanalediferdi.altervista.org/blog/il-mio-ultimo-romanzo-luci-spente/

IL DEBILION: http://ilbaccanalediferdi.altervista.org/blog/per-comprare-i-miei-libri/

IL LIBRO DELLE STREGHE: http://ilbaccanalediferdi.altervista.org/blog/il-libro-delle-streghe/

PER LEGGERE TUTTI I MIEI RACCONTI :

http://linfernale.altervista.org/bibliografia-approssimata-racconti-romanzi/

 

10 Commenti

  1. renato ongania

    Gentile Ferdinando de Martino,

    quando scrive che l’articolo (di cui menziona il link), ha attirato alcuni esponenti della cricca di Scientology, includendo evidentemente il sottoscritto, mi offende (e offende tutti gli scientologist che professano la religione di Scientology). Preciso che non ho mai fatto parte di una cricca (def. Devoto-Oli). La prego di rettificare in ottemperanza alle “condizioni generali d’uso dei servizi” che ha sottoscritto in quanto titolare del Blog.

    Cordialmente
    Renato Ongania

    Per conoscenza inviato a
    Banzai Media S.R.L. è una società con sede legale in Via G. Battista Vico 42, 20123 Milano, Italia (di seguito “AlterVista”), che fornisce un servizio di Hosting avanzato con caratteristiche variabili, tramite il proprio sito attualmente denominato AlterVista, all’indirizzo http://www.altervista.org (“Sito”).

    1. Claudio

      ne avrei da raccontare di scientology per esperienza personale, veri delinquenti estorsori, e state zitti che se inizio non finisco più.

  2. linfernale

    Nel caso non le fosse chiaro, nel mio articolo, le sue mail sono state quelle definite CORRETTE. Non ho alcuna intenzione di far salire un polverone, questo sta solamente a lei. Se Altervista vorrà chiudere il mio blog per quello che ho scritto, questo sarà solamente l’ennesimo caso di un Golia pronto ad abbattere un novello Davide.

    Le ricordo che nonostante lei abbia sostenuto che le persone che non la pensano come lei su Scientology andrebbero defenestrate, il sottoscritto non ha assolutamente inviato Mail a terzi, per estrometterla dal servizio.

    Ciclicamente le persone che lavorano con passione, vengono estromesse dalle loro mansioni da aziende ed associazioni potenti, del tutto simili ai bambini grassi che picchiano quelli mingherlini all’asilo.

    Sono uno scrittore e scrivere è la mia unica arma di difesa contro tutte quelle associazioni che dalla loro hanno i mezzi e sopratutto la mancanza di etica dalla loro parte. Spero vivamente che lei non faccia parte della cerchia dei senza etica, in caso contrario mi faccia pure chiudere il blog… chiami Altervista, il Papa o Xenu stesso.
    Nessun Golia riuscirà mai ad intimorirmi, in quanto quando uno scrittore è mosso dalla passione, gli attacchi alla sua persona non possono fare altro che tramutare quello scrittore in un giornalista.

    Ho definito Scientology una cricca, come potrei definire cricca anche una squadra di calcio o un gruppo di colleghi scrittori e se lei vuole vederci del marcio, faccia pure.

    L’arte è tutto per il sottoscritto e l’arte non potrà mai e poi mai conciliarsi con la censura, quindi non rettificherò niente.

    Cordiali saluti e… spero di non finire defenestrato dal ventesimo piano, in tal caso mi firmerò : Ferdinando Pinelli.

  3. renato ongania

    Solo per precisare che
    1) lei ha erroneamente scritto che io l’avrei defenestrata, controlli, era un altro utente.
    2) non ho chiesto ad Altervista di chiudere il suo Blog, se lo facesse mi attiverei per non farlo chiudere.

    La richiesta l’ho rivolta a lei, ed è una richiesta di rettificare le sue accuse rivolte al sottoscritto, poiché non faccio parte di alcuna cricca [gruppo d’intriganti, intenti a procurarsi reciproci favori; combriccola, camarilla -dizionario Devoto-Oli].

    Lei è ovviamente libero di pensare che la mia sia stata una richiesta non lecita.

    Cordialmente

    Renato Ongania

  4. linfernale

    Ho capito il fraintendimento, ma essendo io un esponente del gruppo di cui lei ha parlato (il gruppo dei detrattori) mi sono ovviamente sentito chiamare in causa.

    Le ripeto che, ovviamente, il termine da me utilizzato “cricca” non voleva essere retoricamente offensivo, quanto più un semplice appellativo che avrei potuto riservare anche ai miei amici più intimi come, ad esempio: la cricca degli amici del bar.

    1. linfernale

      Ci tengo a replicare che lei è stato, comunque, cortese e onesto nell’esprimere i suoi concetti.

      Ferdinando de Martino.

      1. renato ongania

        Gentile Sig. Ferdinando de Martino,

        Guardi che sta ancora confondendo le mie e-mail con quelle di qualcun altro: non l’ho mai identificata come esponente di un gruppo di persone, tanto meno di un “gruppo di detrattori”, piuttosto “vittima” della disinformazione e del pregiudizio, che potremmo tranquillamente identificare come il Golia della generazione 2.0

        Lei ha chiarito e mi scrive che l’uso dell’appellativo ‘cricca’ in questo suo commento.

        Lei scrive: “potrei definire cricca anche una squadra di calcio o un gruppo di colleghi scrittori e se lei vuole vederci del marcio, faccia pure.”

        Ho ricercato su vari dizionari. La parola ‘cricca’ non viene mai associata a definizioni con accezioni belle e positive e nemmeno neutre. Quella dello Zingarelli è persino peggiore a quella del Devoto-Oli, verifichi. Prendendo il Latino, a ‘cricca’ corrisponde un gruppo di persone che commette azioni scellerate (nefaria factio) – se lo volessimo tradurre in inglese, secondo un Garzanti che ho sotto mano si direbbe ‘gang’.

        Non si tratta di volere vedere del marcio, nossignori. “La cassetta degli attrezzi di un buon scrittore”, per dirla con le parole di King, dovrebbe contenere parole migliori per qualificare un movimento religioso.

        Per quanto possa suonarle fastidioso, avrebbe potuto certamente appellarsi ad un vocabolario meno discriminante per coloro che hanno scelto liberamente di seguirequesta fede religiosa.

        Capisco il richiamo all’etica, ma non c’è bisogno di scomodare “Discorsi della Montagna” per capire che si è andati oltre e si è precipitati nella discriminazione religiosa. Essere contro una religione non è più una questione di stile, anche se a farlo è uno scrittore! Si può essere contro le truffe o contro i raggiri, ma come si può essere contro una religione? Il titolo ha molto di giornalistico, ecco, questo forse spiega il malinteso.

        Gli insulti e gli attacchi verbali alla sua persona sono da condannare. Non le ha ricevute certamente dalla Chiesa di Scientology o da miei amici. Le esprimo la mia solidarietà in questo, per quello che vale.

        Il suo articolo aveva un taglio ironico e quindi andava capito. L’emotività a volte gioca brutti scherzi. C’è gente che dedica la propria vita a salvare gli altri dalla droga e sentirsi bollare con i toni che ha usato nel primo articolo, genera un certo sentimento di ostilità, anche nei cuori più buoni!

        Per quanto era nelle mie possibilità ho cercato di far luce su alcuni aspetti di (dis)-informazione e pregiudizio di cui lei, a mio parere, è stato – non c’è da chiedersi chi sia Golia in questo sistema dell’informazione, certamente non Scientology.

        Le mie e-mail hanno avuto sin dall’inizio lo scopo di comprendere le sue critiche a L. Ron Hubbard, il Narconon e Scientology. Le sue accuse mi sono parse “le solite” che vengono fatte circolare in rete. Intuisco che non è mai entrato in una Chiesa di Scientology e non è un conoscitore delle opere di Hubbard. Quanto al Narconon, anche qui, pochissimo studio e lavoro di ricerca. Ho già discusso di questo e fornito anche i riferimenti per un approfondimento eventuale. E non ho nascosto la mia critica al suo metodo per arrivare a comporre l’articolo, molto lacunoso.

        Quando ho letto il suo articolo qualche giorno fa, ho cercato di capire su cosa si poggiassero le sue parole. Non ho mai voluto tapparle la bocca. Il solo pensiero di volerla zittire mi turba.

        E’ mio convincimento che la libertà di parola non significa libertà di danneggiare con menzogne e visto che introduce il concetto a me caro di Etica, trascrivo a mio beneficio un paragrafo dal libro Introduzione all’Etica di Scientology: “E’ interessante notare che il ricatto e la punizione sono la nota dominante di qualsiasi losco intrigo. Cosa accadrebbe se questi due strumenti non esistessero più? Cosa accadrebbe se tutti gli uomini fossero abbastanza liberi da poter parlare? Allora e solo allora ci sarebbe libertà.” – L. Ron Hubbard

        Quanto alla sua Passione, la prego, non la perda. Scriva, scriva, scriva.

        L. Ron Hubbard arrivava a pubblicare 100.000 parole al mese.

        Cordiali Saluti

        Renato Ongania

        1. linfernale

          Innanzitutto, sebbene non sia un fan di King, ho apprezzato molto il richiamo ad “On writing” che, per quanto mi riguarda, dovrebbe essere una lettura basilare per uno scrittore.

          Mi è piaciuta anche la spiegazione “dell’azienda” di L. Ron Hubbard, in quanto riesce a spiegare a pieno il lavoro dello scrittore.

          Tornando a bomba, ci terrei veramente tanto a spiegarle un concetto che da un punto di vista esterno potrebbe, giustamente, sembrare, denigratorio.

          Lei ha pienamente ragione, quando dice che la giusta traslitterazione di cricca è gang. Quello che non sono riuscito a spiegare in maniera concisa, e questo è solamente un mio errore in quanto quello delle parole dovrebbe essere il mio campo, è che molto spesso mi trovo a decontestualizzare le parole.

          Infatti, sovente mi trovo ad utilizzare anche il termine gang per definire in un romanzo un gruppo di amici. Ovviamente sono a conoscenza del reale senso della parola, ma come molto spesso accade nella letteratura, anche io ho ceduto al vezzo di prediligere la musicalità della parola a scapito del significato.

          Quindi mi creda quando dico che non intendevo usare quel termine in maniera dispregiativa… un po’ (mi perdoni la semplicità del concetto) come quando un nero usa il termine “negro” per chiamare un amico.

          Riconosco comunque che tutto questo meccanismo fa parte di una mia elucubrazione e può benissimo essere equivocato e di questo mi scuso sentitamente.

          In ultimo, vorrei specificare due cose.

          1 Purtroppo, certi concetti che ho espresso non vengono dal sentito dire o da internet, bensì da miei stretti familiari; quindi non erano supposizioni, ma certezze assolute, in quanto ho stretto mani di perone che si sono trovate in situazioni spiacevoli con il gruppo citato.

          2 Sebbene io non sia un fan del melodramma, devo ammettere che, (utilizzando una sua frase) anche io mi sono affezionato al suo pungolo e sono e sarò sempre disponibile al dialogo.

          FERDINANDO DE MARTINO.

          1. renato ongania

            Gentile Ferdinando de Martino,

            Grazie molte per avermi fornito i chiarimenti e le scuse.
            Mi ritengo soddisfatto.

            Invece, per quanto non ancora affrontato relativamente ai suoi famigliari, la pregherei eventualmente di contattarmi a questo indirizzo renatoongania[at]lronhubbard.org così posso fare da tramite per assistere lei o i suoi famigliari a ripianare i torti subiti. Mi descriva cosa è successo o mi contatti al 331.9410396 – la aiuterei più che volentieri.

            “L’ingiustizia ha luogo quando la gente le permette di aver luogo, perché non conosce o ignora i propri diritti e non presenta ricorso né persegue la riparazione di torti”- L. Ron Hubbard

            Cordialmente,

            Renato Ongania

          2. linfernale

            Quasi dimenticavo… ci tenevo a scusarmi per l’errore del “defenestrare” correggerò al più preso il tutto. Nel nostro scambio di mail non avevo notato la firma dell’utente, ha pienamente ragione ad essersi offeso e le chiedo ancora scusa.

            Ferdinando de Martino.

I Commenti sono chiusi.