Jonathan Ames, lo scrittore dell’autocommiserazione.

Quando si incontrano le opere di Jonathan Ames non si può fare a meno di notare un piccolo particolare che definisce al meglio il suo stile letterario.

Avete presente quegli autori per cui vige la tacita regola: o li si odia o li si ama? Beh, la particolarità di Jonathan Ames sta proprio nell’aver creato una nuova categoria: o lo si ama o vi starà comunque simpatico.

Questo autore, classe ’64, tramite l’antica tecnica dell’autocommiserazione continua, riesce ad entrare nella testa del lettore instaurandovi dentro il detonatore della bomba “poverino, che tenerezza”; arma a doppio taglio che solamente i più grandi riescono a gestire.

Usando una sua citazione, Ames si giudica “l’ennesimo ebreo con la sindrome di Woody Allen” o ancora “un ebreo che odia gli ebrei”.

La quasi totalità della sua opera si basa sul concetto di essere un perdente cronico, nonostante i suoi lavori siano stati tradotti in svariate lingue (Fernanda Pivano ha tradotto in Italia alcune sue opere); l’utilizzo di affilate metafore e la ricchezza dei dialoghi da strada fanno crescere la stima nei confronti dell’autore, pagina dopo pagina.

Jonathan+Ames+Mildred+Pierce+New+York+Premiere+V8uCWAFUSCWl

Con questo non voglio dire che Ames sia un autore semplice da digerire, in quanto molte perone non riuscirebbero a leggere più di dieci pagine di un suo lavoro; lo stile di scritture è semplicemente perfetto ma i suoi continui sfoggi di personalità borderline, riescono a guadagnarsi solamente i cuori dei lettori più trasversali, più sensibili. Ames è un Palahniuk che scrive bene.

Nel caso ve lo steste chiedendo… no, non mi piace il modo di scrivere di Palahniuk; lo trovo freddo ed estremamente poco lineare.

Per tutti gli amanti delle serie televisive, consiglio vivamente la serie “Bored to death” tradotta in Italia in “Investigatore per noia”; show tratto da un racconto di Ames, di cui lo scrittore ha curato anche le singole sceneggiature di ogni puntata.

 

Come opera essenziale mi sento di consigliare il diario “Nemmeno immagini quanto ti voglio bene”; libro struggente e istantaneo sulle emozioni di un uomo che cerca di canalizzare nel suo mestiere tutta la sua passionale umanità.

Jonathan+Ames+New+York+Premiere+Blue+Valentine+IueFUum-MMUl

Ames è un autore coraggioso, un autore che non si vergogna di mettersi a nudo davanti al lettore, sperando che questo non giudichi le sue misure.

Ames è uno scrittore essenziale per il nostro secolo.

 

Ferdinando de Martino.